Roma, 8 apr. (Adnkronos) - “Le indagini hanno messo in luce un sistema diffuso, articolato e stabile di attività illecita di evasione di accise ed Iva, oltre alle imposte sul reddito, che ha generato milioni di proventi illeciti, in un turbinio di denaro circolante ovunque nascosto”. Lo scrive il gip Tamara De Amicis nell’ordinanza del filone romano dell’inchiesta ‘Petrol-Mafie Spa’ che ha portato a 23 misure cautelari tra cui l’arresto in carcere per Anna Bettozzi. “Come si è visto, gli indagati, in vario modo, hanno sentito di avere il fiato sul collo degli inquirenti, ma non sono mai arretrati di un millimetro rispetto alla commissione delle attività illecite – si legge - semmai cercando la sponda delle istituzioni", in particolare dell'Agenzia delle Dogane e della magistratura, "talora purtroppo ottenendola”. A quanto apprende l'Adnkronos, però, l'Agenzia Dogane e Monopoli ha collaborato fattivamente con la procura antimafia all'indagine Petrol-Mafia Spa, e dunque riesce difficile pensare ad una sponda nell'Adm da parte degli indagati. “Le esigenze cautelari sono, per tutti, particolarmente sentite proprio perché la pervicacia con la quale hanno operato pur con la consapevolezza delle indagini in corso, e taluni anche relazionandosi consapevolmente con un latitante, rende assolutamente attuale e concreto il pericolo di reiterazione dei reati” conclude il giudice.
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