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Politica
Autonomie locali: Delrio, Boccia, Baruffi, Pizzul chiedono più peso ai sindaci
Graziano delrio

Agorà Dem sulle strategie di sviluppo delle Aree Interne

“Ha ragione Ance Giovani, è necessario procedere con la semplificazione delle stazioni appaltanti così da investire sulla capacità amministrativa e tecnica dei Comuni per una sempre maggiore pianificazione congiunta sull’urbanistica, sulle attività produttive e sui servizi” – così Graziano Delrio all’Agorà Dem sulle strategie di sviluppo delle Aree Interne “Se devo dirla tutta – prosegue - da Ministro delle Infrastrutture lasciai, muovendomi dentro il codice degli appalti, un Decreto attuativo pronto, che i governi successivi non hanno poi licenziato…”

I Ministri Speranza e Gelmini hanno appena annunciato alcune misure per i territori montani (dall’accesso alla prima casa per i giovani sotto i 41 anni, agli incentivi per restare a fare i medici e gli insegnanti garantendo i servizi essenziali), e il PD organizza un momento di riflessione che abbraccia più regioni per fare il punto della situazione sulle Aree interne, fuori dall’emergenza pandemica, si spera, e dentro gli effetti della crisi ucraina. 

Per Fabio Pizzul ” le aree interne sono tutti quei territori periferici, al di fuori dei grandi centri urbani troppo spesso dimenticati negli anni addietro. Le Città metropolitane, penso a Milano, devono porre attenzione a non  fare l’ asso pigliatutto, finendo così  per risultare “antipatiche”, al contrario esse possono invece assumere una funzione fondamentale proprio per la coesione territoriale, diventando a tutti gli effetti le piattaforme che facilitano l’internazionalizzazione delle aree interne” spetta poi a Roberto Lamarca del Coordinamento aree interne di Legacoop, ad Alfonso Andria Presidente del Centro universitario europeo Beni culturali e ad Angelica Donati Presidente di Ance Nazionale riassumere i principali driver di sviluppo per la crescita sostenibile puntando proprio sul protagonismo dei Comuni per insistere sulla lotta al dissesto idrogeologico, sull’incremento dell’offerta culturale  turistico-alberghiera e sulla rigenerazione urbana come occasione per progettare l’uso degli immobili abbandonati nelle aree interne, ripopolandole, dunque favorendo la riallocazione di servizi essenziali come i presidi sanitari, scolastici e sociali.

Per Delrio il dirigismo centralista dello Stato si vede anche in questi giorni sulla gestione dei profughi dall’Ucraina:”bisogna sostenere l’azione del Viminale, per questo serve coinvolgere i Sindaci e attivare, attraverso la Protezione Civile, convenzioni pubblico privato e privato sociale per recuperare alloggi e ristrutturarne altri abbandonati”.

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