Politica
Berrino dopo la bufera: "Ddl Sicurezza? Strumentalizzate le mie parole in Senato". E sul referendum: "Non andate a votare"
"Ho solo espresso un'opinione che era volta a difendere i diritti dei minori, non ho assolutamente mai detto che i bambini stanno bene in carcere"

Gianni Berrino, senatore FDI
Referendum, Berrino (Fdi) ad Affaritaliani.it: "Non andate a votare"
Il senatore Gianni Berrino di Fratelli d’Italia ha scatenato un putiferio, durante il dibattito al Senato sul DDL sicurezza, per una frase su chi sfrutta i figli per delinquere impunemente.
“Le mie frasi sono state strumentalizzate, e sono state utilizzate solo a pezzi, anche perché in quella bagarre che le opposizioni hanno creato era davvero difficile poter esprimere un concetto”, dice il senatore di Sanremo, membro della commissione Giustizia, di quella su lavoro, Affari sociali, sanità e previdenza sociale e membro della commissione di vigilanza sulla Rai, e vicecoordinatore del partito di Fratelli d’Italia in Liguria.
Senatore, però la sua affermazione secondo la quale sarebbero indegne di essere madri, coloro che usano i figli come scudo per delinquere è un po’ forte o no?
Quella frase deve essere contestualizzata in un discorso generale che era certamente di critica verso chi usa i figli come scudi umani per continuare a delinquere impunemente, ma allo stesso era volta a difendere i bambini, che non devono pagare per i comportamenti dei genitori.
Il DDL rende ora facoltativo l’arresto per alcuni reati, tra i quali proprio quelli commessi dalle donne madri. Io, da cattolico, ho solo espresso un'opinione che era volta a difendere i diritti dei minori e non era certo di condanna verso di loro, come qualcuno strumentalmente ha voluto far credere. Io non ho assolutamente mai detto, come riferisce il senatore Boccia, che i bambini stanno bene in carcere.
Ho solo detto che in determinate circostanze estreme essere in luogo protetto, perché di questo e non di carcere stiamo parlando, potrebbe trovarsi sicuramente in una situazione di maggiore sicurezza. E comunque a decidere sulla opportunità o meno di rinchiudere in queste strutture protette i bambini, sarà un magistrato. A lui e solo a lui spetta il giudizio finale.
Il DDL sicurezza, secondo lei, quindi non toglie diritti e libertà ai cittadini come dicono le opposizioni
Al contrario il ddl sicurezza invece restituisce ai cittadini onesti il diritto di vivere in sicurezza, questo è uno dei compiti che spetta ad uno Stato di diritto. Questo provvedimento pone fine una volta per tutte a soprusi intollerabili, come quello delle occupazioni abusive delle case, o quello di imbrattare i monumenti, o di manifestare in maniera violenta, o solo anche impedire alle persone di circolare nelle proprie città. Si tratta di norme di buon senso.
Cambiamo argomento. Che ne pensa lei, come relatore del DDl sulla Cybersicurezza, del caso Paragon?
Devo leggere ancora bene le carte, e quindi ho pochi elementi per formulare un giudizio completo. Ma da quello che ho letto sembra che sia il solito polverone, alzato da qualcuno per screditare questo governo. Tra le altre come nel caso delle intercettazioni di Luca Casarini, pare che ad ordinarle siano state le stesse persone, che, quando scoppiò il caso, accusavano il governo Meloni di avere compiuto un gesto autoritario e di attentato ai diritti di uno Stato democratico. Insomma, il nulla creato ad arte solo per gettare ulteriore fango sul governo.
Cosa è successo alle amministrative a Genova? Perché il centrodestra ha perso?
Nulla di eccessivamente sorprendente, il campo larghissimo ha saputo per una volta fare fronte comune su una personalità, al di fuori dei partiti, che ha saputo intercettare il voto di molti. Però occorre dire che il risultato del capoluogo non si discosta di molto da quello delle Regionali, dove invece a prevalere siamo stati noi del centrodestra. Ora però si tratterà di vedere se posizioni così contrastanti all’interno della coalizione saranno mettersi d’accordo sulle grandi opere di cui Genova ha assoluto bisogno, come la Gronda, o il terzo Valico. Il centrodestra con l’amministrazione Bucci aveva fatto ripartire la città, vedremo cosa farà il centrosinistra.
Sempre sulla Liguria, lei come sanremese e come membro della commissione di vigilanza Rai, cosa si augura per il festival della Canzone Italiana?
La commissione vigilanza Rai come lei sa non si occupa di contratti della azienda pubblica, ma detto questo io da sanremese mi auguro che, come credo, il festival continua ad essere organizzato dalla Rai. Si tratta di una manifestazione canora che dà lustro oltra ad importanti introiti diretti ed indiretti lustro al territorio di Sanremo. Una manifestazione che in tutti questi anni la Rai ha sempre gestito al meglio. E poi ad oggi mi risulta che l'unica manifestazione di interesse sia giunta proprio da parte del servizio pubblico. Quindi il mio auspicio sia quello che il Festival venga ancora gestito a lungo dal servizio pubblico.
Senatore Berrino lei andrà a votare per il referendum?
No, non andrò a votare perché come stabilisce la costituzione è legittimo anche non recarsi alle urne per i referendum, nel caso appunto si sia contrari ai quesiti posti. E’ sempre successo e anche qui non capisco perché si stia creando tutta questa inutile polemica.
I costituenti hanno stabilito giustamente che l’istituto referendario viene indetto su iniziativa di una parte relativamente piccola della popolazione italiana, per essere approvato debba avere la maggioranza più uno degli aventi diritto al voto. E anzi invito tutti i cittadini del centrodestra che volessero votare no a quello sulla cittadinanza, di seguire il mio consiglio e non andare al voto, per non rischiare appunto di alzare il quorum.