Politica
Charlie Kirk, la serata ricordo a Milano a un mese dalla morte - L'omaggio commosso di Fidanza al Premio Nobel, Maria Corina Machado
Charlie Kirk ricordato a Milano nella storica sala del Circolo Filologico di Milano














Charlie Kirk, la serata ricordo a Milano un mese dalla morte - L'omaggio commosso di Fidanza al Premio Nobel, Maria Corina Machado
Una serata in ricordo di Charlie Kirk, a difesa della libertà di espressione e contro l’odio politico. L’ha promossa, nella storica sala del Circolo Filologico di Milano, la fondazione New Direction, think tank dei Conservatori europei.
Padrone di casa il Capodelegazione di Fratelli d’Italia in Europa, Carlo Fidanza, che ha chiamato a raccolta un parterre de roi di opinionisti e intellettuali di area, nel nome del giovane attivista conservatore americano assassinato giusto un mese fa.
Una vera e propria maratona oratoria, aperta dai saluti del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, del Turismo Daniela Santanchè e del Presidente di New Direction Nicola Procaccini, a cui hanno fatto seguito gli interventi dal palco di alcuni mostri sacri della cultura e del giornalismo italiano: da Daniele Capezzone a Pietro Senaldi, da Stefano Zecchi a Giordano Bruno Guerri, da Gianluigi Paragone a Emanuele Boffi fino a Francesco Borgonovo e tanti altri, con le pillole video di tanti altri ospiti come Federico Rampini, Nicola Porro, Annalisa Chirico, Francesco Giubilei, Hoara Borselli, Gennaro Sangiuliano.
Nel suo intervento introduttivo Fidanza ha tributato un omaggio commosso a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana al regime di Maduro, insignita proprio ieri del Nobel per la Pace, ricordando come giusto un anno fa - su iniziativa dello stesso Fidanza e dei Conservatori europei - alla Machado fosse stato assegnato il premio Sakharov del Parlamento europeo. Il ricordo di Charlie Kirk è diventato così l’occasione di un vero inno alla libertà di espressione, quel “free speech” che - secondo gran parte degli intervenuti - è sempre più sotto attacco dal pensiero unico woke che spesso sfocia nell’intolleranza e nella violenza.
Numerosi i riferimenti alle piazze pro-Pal o a vicende come quella del direttore d’orchestra Beatrice Venezi, contestata dai sindacati del Teatro La Fenice di Venezia “perché non allineata”. “Una deriva pericolosa”, l’ha definita Carlo Fidanza concludendo i lavori, “che la sinistra italiana sta avallando, in una perenne rincorsa a posizioni sempre più radicali. Non siamo ancora al livello degli Stati Uniti ma la traiettoria è la stessa ed è inquietante. Eppure la storia d’Italia dovrebbe insegnare che con le parole e con i focolai di violenza non si scherza. Per questo la manifestazione di oggi ha un valore doppio, perché rappresenta l’antidoto all’intolleranza e alla censura del pensiero ritenuto politicamente scorretto”.