Politica
Coronavirus, Annibale Marini: "Dpcm incostituzionale. ci sono irregolarità"

La compressione di un diritto di libertà va circoscritta nel tempo. Pertanto guardando oltre la tempesta 'Dpcm-Decreto' "anche qualora si ritenesse che è sufficiente il fondamento del decreto legge per adottare il Dpcm, comunque il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri avrebbe dovuto fissare, come tutte le ordinanze urgenti ed in considerazione del rischio e della grave limitazione di libertà, termini finali differenziati nelle singole misure di sospensione dei diritti di libertà. Invece non lo ha fatto". A parlare con l'Adnkronos è Annibale Marini, presidente emerito della Corte Costituzionale, che rimarca: "E quindi questo è un profilo di difetto autonomo del Dpcm Conte. C'è un vizio nel fondamento costituzionale del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri ed anche una irregolarità di contenuto".
Non è sufficiente dunque neanche che lo stato di emergenza sia stato deliberato con un primo decreto legge il 31 gennaio, che ha fissato il termine al 30 luglio? "No. Anche se questi Dpcm, su cui c'è più di un dubbio di legittimità, trovassero fondamento nel decreto legge che ha deliberato l'emergenza, la fissazione del termine non andava definita rispetto al suo complesso ma alle singole limitazioni. Invece - rileva - sul Dpcm non sono indicati limiti temporali differenziati per le singole misure. Ed un solo termine da decreto al 30 luglio non è adeguato, non è proporzionato rispetto al complesso e alla gravità delle disposizioni".
Dunque, guardando al di là della bufera e degli attacchi trasversali alla costituzionalità-incostituzionalità del Dpcm, il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri è incostituzionale? "Sì - risponde Marini - volendo salvarne la legittimità, è incostituzionale lì dove non prevede un termine. Contiene dunque un vizio sanabile, perchè basta stabilire la 'scadenza'. Ciò non toglie però che dal mio punto di vista il Dpcm non può incidere sui diritti di libertà. Ne è stato fatto un uso quantomeno di dubbia costituzionalità, 'fuori sistema', il che ha alterato completamente l'assetto di tutti gli organi istituzionali. Peraltro - prosegue - anche la Cartabia nella sua relazione ha parlato di collaborazione istituzionale. E il Dpcm è un atto che la stravolge perchè finisce per esautorare tutti gli organi che andrebbero coinvolti nella disciplina di emergenza. Diversamente da 'decreto legge' e 'legge di conversione', è un atto in cui infatti manca il momento collaborativo, mentre sia nel procedimento 'decreto legge' che in quello 'legge di conversione' sono coinvolti tutti: Governo, Presidente della Repubblica e Parlamento".