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Politica
Covid, carcere per i No Green Pass e due Regioni gialle. Ecco quali. Inside

Covid, "tutte le misure, anche le più drastiche", dice Toti. Appunto...

 

"Tutte le misure, anche le più drastiche, non sono mai eccessive se si tratta di garantire agli italiani un sereno Natale e di non fermare quella straordinaria ripartenza del Paese e dell'economia che c'è stata". Le parole del presidente della Liguria e co-fondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti, moderatissimo del Centrodestra, spiegano molto bene che cosa sta per accadere in Italia sul fronte della lotta al Covid. La situazione in Italia non è certamente drammatica come quella in Germania, Austria e Olanda (dove è addirittura tornato il coprifuoco serale), ma l'aumento dei contagi e dei ricoveri è in costante ascesa.

L'obiettivo del governo è quello di 'salvare il Natale', molto importante anche dal punto di vista economico. Come? Il primo passo sarà il passaggio a breve in zona gialla di alcune aree del Paese e, salvo colpi di scena, le indiziate principali sono l'intera Regione Friuli Venezia Giulia, non solo Trieste dopo le proteste No Green Pass, e alcune aree del Lazio, ad esempio quella attorno alla città di Aprilia, in provincia di Latina.

Ma osservate speciali ci sono anche altre Regioni, da Nord a Sud, come le province autonome di Trento e Bolzano e le Marche. Se al momento in Italia non sembra esserci all'orizzonte il ritorno al coprifuoco, cresce la possibilità di restrizioni modello Austria per i non vaccinati, da metà dicembre a dopo l'Epifania, oltre alla ormai quasi certezza del rilascio del Green Pass a partire probabilmente da metà febbraio 2022 solo a chi ha già fatto la terza dose di vaccino anti-Covid.

Infine, come spiegano fonti politiche della maggioranza, è probabile che l'esecutivo, con una collaborazione tra i ministeri della Giustizia, dell'Interno e della Salute, vari una stretta per chi non rispetta le regole anti-assembramento. Nel periodo di Natale in particolare, ma anche dopo, si potrebbe arrivare non solo alla semplice denuncia per chi insiste negli assembramenti spesso senza indossare la mascherina, ma a una serie di provvedimenti punitivi crescenti, in caso soprattutto di recidiva, che possono arrivare al foglio di via, al Daspo modello stadi di calcio e, in ultima analisi e in casi del tutto eccezionali, anche al carcere.

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