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Politica
Covid, nuove restrizioni in Italia. Torna il coprifuoco alle 22
Lockdown esercito a Milano

"Oggi è un giorno bello perché tutto il nostro Paese da oggi è in area bianca e possiamo permetterci qualche libertà in più, ma dobbiamo continuare sulla strada della prudenza e della cautela perché la battaglia non è ancora vinta, il virus circola ancora in maniera significativa, siamo molto attenti con le varianti e a quello che sta accadendo in altri paesi in Europa e nel mondo, quindi è giusto continuare con questo percorso di gradualità facendo un passo alla volta ma con grandissima attenzione". Le parole del ministro della Salute Roberto Speranza, a margine di un'iniziativa a Prato, non devono illudere. Nel governo stanno valutando attentamente l'andamento nel mondo e soprattutto in Europa della cosiddetta variante Delta del Covid, e di altre varianti finora minori, e "in ogni momento siamo pronti a intervenire per arginare il possibile ritorno del coronavirus", spiegano fonti governative qualificate. In sostanza, quanto sta accadendo nel Regno Unito preoccupa moltissimo Palazzo Chigi, il ministero della Salute e il Cts. Al momento non c'è nulla di ufficiale e di confermato, ma se il numero di positivi al Covid dovesse ricominciare a crescere, a causa soprattutto della variante Delta, scatterebbero immediatamente lockdown locali nelle zone maggiormente colpite. Tra le ipotesi che non vengono esclude, anche quella di tornare al coprifuoco alle 23 (se non alle 22) per l'intero territorio nazionale con maggiori restrizioni in particolare per la movida.

Variante Delta: Pregliasco, possibili mini lockdown - Non si esclude che mini lockdown e mini zone rosse potrebbero essere "necessare" anche in un contesto di Italia tutta zona bianca: lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell'Universita' Statale di Milano e direttore sanitario dell'IRCCS Galeazzi di Milano, durante la trasmissione Agora' Estate, su Rai Tre. Secondo Pregliasco "il virus ci mettera' un po' piu' di tempo per diventare benevolo, ora sta facendo un colpo di coda con un tentativo finale di continuare a diffondersi" e "ad oggi la variante Delta ci preoccupa un po' piu' di altri, perche' e' piu' contagiosa e ha variazioni di manifestazioni cliniche, ad esempio non da' piu' mancanza di gusto e olfatto". D'altronde, "sono 700 le mutazioni finora censite, di cui 4 ci inquietano, un'altra decina sono sotto osservazione, sono un fatto naturale, ma crea un po' di problema rispetto all'efficacia delle vaccinazioni, quindi dovremo prevedere la possibilita' di vaccinarci con vaccini aggiornati". Secondo il virologo "con il tempo ci sia sara' una convivenza con il virus, che sara' piu' civile vista la grande quantita' di vaccini fatti, ma deve esserci progressione. Il punto e' non sottovalutare. C'e' chi sempre minimizza e trova in continuazione il modo di invitare a far abbassare la guardia. E' incredibile, anche nei momenti di massima emergenza. E' giusto invece - ha concluso - preoccuparsi, perche' si e' visto quello che e' successo nel mondo". Quindi, dovremo continuare "ad avere un approccio flessibile, ovvero, laddove sia necessario, prevedere anche zone rosse".

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