Def, via libera da Camera e Senato. A Montecitorio scoppia la bagarre. VIDEO - Affaritaliani.it

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Def, via libera da Camera e Senato. A Montecitorio scoppia la bagarre. VIDEO

La risoluzione di maggioranza sullo scostamento del pareggio di bilancio è passata in entrambi i rami del parlamento. Ma gli scontri non si placano

Def, Tremaglia (FdI): "Chiediamo scusa a italiani e a Meloni"

"Ieri eravamo qui, non eravamo a casa. Non c'era nessuno a spasso. Noi ieri eravamo presenti in Aula, avevamo 5 assenti come Fdi, la maggior parte dei quali per ragioni di salute. Detto questo, noi ci dobbiamo assumere le nostre responsabilità. Dobbiamo chiedere scusa ai nostri elettori e al governo, che sta lavorando bene. Dobbiamo chiedere scusa, io personalmente, al presidente Meloni, la quale a noi di Fdi ha dato sempre esempio di umiltà e di serietà" ha detto il deputato di Fratelli d'Italia Andrea Tremaglia, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul Def e sulla nuova Relazione al Parlamento.
"Ci prendiamo la nostra quota di responsabilità ma non c'è nessuna crisi politica, nessun messaggio che si voleva dare a qualche ministro e anzi per quando riguarda Giorgetti gli diciamo grazie per quanto ha fatto". Così invece il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

"Non c'è nessuna crisi politica in atto, i partiti della maggioranza che sostengono il governo sono uniti" ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli. Semmai, la colpa, spiegano sia Molinari che Foti, è del taglio dei parlamentari e del mancato adeguamento dei vari quorum ai nuovi numeri della Camera. Pronta la replica del terzopolista Roberto Giachetti: "La matematica non è un'opinione o, come disse Totò, 'la somma fa il totale', e cioè la maggioranza assoluta, con il taglio dei parlamentari, non c'entra nulla. La maggioranza assoluta è in funzione del numero dei parlamentari, in percentuale: prima era di 316, ora di 201".

Def, Meloni sulla diserzione della maggioranza in Aula: "Incide il taglio dei parlamentari"

"Credo che dobbiamo fare i conti con il fatto che il taglio dei parlamentari incide perché il doppio incarico rende più facile che in Aula manchino i numeri", osserva Giorgia Meloni da Londra, nel secondo giorno di visita ufficiale. "Credo sprattutto che bisogna parlare con i capigruppo e trovare un modo per garantire che si riesca a fare il doppio lavoro lavorando di più, se necessario, perché purtroppo riguarda tutti. Ma non prevedo ipotesi di sostituzioni di doppi incarichi", garantisce. "Bisogna però garantire i numeri. Insisto, non ci vedo un segnale politico, è stata una svista. Ho fatto tanti anni in Parlamento, può succedere ma non deve succedere più", conclude la premier.