Draghi all'Onu: "Fermi contro Putin, l'Italia resti con Europa e Nato" - Affaritaliani.it

Politica

Draghi all'Onu: "Fermi contro Putin, l'Italia resti con Europa e Nato"

Di Mario Draghi

Il discorso integrale del premier Mario Draghi all'Assemblea Generale dell'Onu

"L'unità dell'Unione Europea e dei suoi alleati è stata determinante per offrire all'Ucraina il sostegno di cui aveva bisogno, per imporre costi durissimi alla Russia. Mosca ha da subito tentato di dividere i nostri Paesi, a usare il gas come arma di ricatto. L'Italia ha reagito con tempestività per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, per accelerare lo sviluppo dell'energia rinnovabile. A oggi, abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo e contiamo di diventarne completamente indipendenti dal 2024". "In questo percorso, beneficiamo degli accordi con numerosi Paesi africani - dall'Algeria all'Angola, alla Repubblica del Congo. Vogliamo sviluppare insieme tecnologie verdi, mettere l'Africa al centro della transizione ecologica". 

"La guerra in Ucraina ha ridisegnato la geografia energetica e con essa il quadro geopolitico. L'Unione Europea è destinata a guardare sempre più verso sud e l'Italia vuole essere un ponte verso la sponda meridionale del Mediterraneo, verso tutto il continente africano". "Per mantenere una posizione unita, risoluta, coerente con i nostri valori, è essenziale preservare la coesione sociale. L'aumento del costo dell'energia mette a rischio la ripresa economica, limita il potere d'acquisto delle famiglie, danneggia la capacità produttiva delle imprese, può fiaccare l'impegno dei nostri Paesi per l'Ucraina".

"Per aiutare le imprese e i cittadini a fronteggiare i rincari in Italia abbiamo speso circa il 3,5% del nostro prodotto interno lordo. Ora dobbiamo fare di più, soprattutto a livello europeo. Come l'Italia sostiene da tempo, l'Unione Europea deve imporre un tetto al prezzo delle importazioni di gas, anche per ridurre ulteriormente i finanziamenti che mandiamo alla Russia. L'Europa deve sostenere gli Stati membri mentre questi sostengono Kiev. L'Unione Europea deve anche usare la forza delle sue istituzioni per mettere i suoi vicini al riparo dalle rivendicazioni russe".

"A questo attacco alla coesistenza pacifica tra le nostre nazioni dobbiamo reagire con il multilateralismo, con spirito di solidarietà e responsabilità. Alla guerra di aggressione dobbiamo rispondere riaffermando i valori alla base di questa assemblea: il rispetto dei diritti, la cooperazione internazionale, la non-belligeranza. Nel suo discorso all'Assemblea Generale del 1988, Michail Gorbačëv notò come, in un mondo globalizzato, la forza o la minaccia del suo utilizzo non potessero più funzionare come strumento di politica estera. ''Affrontare i problemi globali - disse Gorbačëv - richiede un nuovo 'volume' e una nuova 'qualità' della cooperazione'' da parte degli Stati". "La nostra reazione alla guerra in Ucraina serve a riaffermare che la violenza gratuita non può avere spazio nel ventunesimo secolo. L'Italia auspica ci possa essere un futuro in cui la Russia torni al rispetto dei principi che scelse di sottoscrivere nel 1945. Un mondo diviso in blocchi, attraversato da rigide demarcazioni ideologiche e contrapposizioni militari non genera sviluppo, non risolve problemi. Dobbiamo mantenere le nostre identità, ma condurre le relazioni internazionali in modo responsabile, legale, pacifico".