Draghi è un ostacolo per Conte. La soluzione? Mandarlo al Quirinale - Affaritaliani.it

Politica

Draghi è un ostacolo per Conte. La soluzione? Mandarlo al Quirinale

l'opinione di Paolo Becchi

La Corte dei Conte

In politica i nemici esistono eccome, non ci vuole Carl Schmitt per constatare  questa banalità. E Conte ne ha tanti silenziosi dentro il suo partito ma anche tanti e influenti fuori. 

Occupiamoci, come accennato nel post di ieri, dei nemici che stanno fuori. Sono tre: Salvini, Renzi e Draghi.

Salvini Conte non lo può proprio vedere: in fin dei conti, sfruttando una sua ingenuità Conte  si è ritrovato a fare il bis mettendo Salvini nell’angolo. Tutto filava liscio tra Salvini e  Di Maio sino a quando Conte ha iniziato a giocare la sua partita e l’ha vinta contro Salvini. È chiaro che Salvini non lo possa sopportare. 

Renzi come politico è un “killer” micidiale. Prima ha fatto fuori Salvini e poi Conte. Senza Renzi oggi ci sarebbe il terzo Governo Conte. E, diciamolo chiaro, Renzi mira alla distruzione del nuovo M5S. Qui l’inimicizia è totale. È anche una questione di interesse politico. Nel caso Conte premesse sull’ acceleratore per le elezioni anticipate, Renzi sarebbe il primo, e con tutte le sue forze, a utilizzare il freno a mano.

Draghi però è il vero ostacolo. Che sia cammello come nel Vangelo o elefante come nel Talmud è difficile per entrambi passare attraverso la cruna di un ago. L’ arroganza dell’ ex banchiere contro l’ ex avvocato la si è vista quando era Draghi era in difficoltà e si è rivolto a Grillo e non a Conte, segno che di lui non ha alcun rispetto. In fondo gli ha rubato il posto e farà di tutto per conservarlo per l’intera legislatura. E forse anche oltre. Solo per questo non toccherà il reddito di cittadinanza, per lo meno in questi sei mesi del semestre bianco, che però potrebbero rivelarsi più difficoltoso di quanto lui pensi. 

Il “Conte” non è messo bene, difficile passare per la cruna dell’ago, ma potrebbe tentare di giocare d’anticipo facendo la sua mossa per il Quirinale. È pur sempre diventato il leader del partito di maggioranza relativa. Poiché nessuno al momento sta ufficialmente facendo il nome di Mattarella (che non aspetta altro di fare il bis come Napolitano), Conte spiazzando tutti potrebbe fare il nome di Draghi. Sfido il centro destra a dire di no a questa proposta. 

Draghi al Quirinale significa che Conte potrebbe sperare di  ritornare a prenderne il posto, oppure di avere il via libera alle elezioni anticipate nella primavera del prossimo anno. 

Draghi è un grande ostacolo per Conte, in apparenza insuperabile, ma potrebbe essere aggirato in modo semplice e indolore. Basterebbe spostarlo  di palazzo.