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Politica
Elly Schlein: una giovane leader per la sinistra femminista e ambientalista
Elly Schlein

Elly Schlein e il progetto del nuovo centrosinistra


Presentando “La nostra parte” ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, Elly Schlein è andata ben oltre la promozione editoriale e anche l’enunciazione di principi che inevitabilmente accompagna ogni libro di un esponente politico. Continua infatti a crescere la convinzione che questa giovane attivista - di soli 36 anni – sia una possibile leader del nuovo centrosinistra, femminista ed ecologista, che da tempo è in cerca di identità. La vicepresidente dell’Emilia Romagna lo ha chiamato “un appuntamento per discutere tutti insieme”, ma in tanti lo hanno letto come la prima convocazione della nuova area progressista, decisa a compattarsi sui temi dell’ambiente e della giustizia sociale, con un approccio più radicale rispetto al passato. "Coraggioso" lo definirebbe lei, come il nome della lista con la quale ha aiutato Stefano Bonaccini a riconquistare l'Emilia Romagna, contesa dalla Lega.

Da #OccupyPD a Possibile


“Tante persone sono impegnate, e soprattutto le nuove generazioni, su questi temi. Io mi sono limitata a provare a tessere il filo, metto a disposizione della politica un ragionamento che sembra manchi”, ha detto Schlein, nel chiaro tentativo di allargare il campo rispetto al lavoro impostato da Enrico Letta in seno al Pd: “Le ‘Agorà’ sono uno spazio di partecipazione aperto anche a chi come me non è del Pd, non per far incontrare il ceto politico, ma le persone: ce ne sono state sull’ambiente, sul lavoro che oggi in Italia soffre moltissimo, che è sempre più povero, e per ragionare sui temi della sicurezza. Pensiamo ai troppi morti sul lavoro come Lorenzo Parelli, è inaccettabile che si debba ancora morire di lavoro”. Schlein nel Pd c’è stata da giovanissima, protagonista di un cammino piuttosto turbolento. In seguito all’elezione presidenziale del 2013, che vide il sabotaggio di Romano Prodi e la discussa conferma di Giorgio Napolitano, si scagliò contro il “tradimento dei 101”, lanciando l’iniziativa #OccupyPD, che attraverso l’occupazione fisica di alcuni circoli voleva esprimere la contrarietà della base nei confronti di manovre che avevano portato anche alla formazione del Governo Letta, sorretto dalle “larghe intese” che vedevano coinvolti anche ampi pezzi del centrodestra. Nel dicembre dello stesso anno ha aderito alla mozione di Pippo Civati, candidatosi alla segreteria nazionale del Pd e arrivato terzo, dietro al vincitore Matteo Renzi e a Gianni Cuperlo. Nel 2014 è stata eletta al Parlamento Europeo, ma già l’anno dopo il dissenso nei confronti della linea politica del nuovo segretario l’ha spinta a lasciare i Dem per unirsi a “Possibile”, il nuovo partito fondato da Civati. 

Dal Parlamento europeo alla Regione Emilia Romagna

Non ricandidatasi alle europee del 2019, Elly Schlein è rimasta per un po’ senza ruoli amministrativi, anche perché ha gentilmente declinato la proposta di Beppe Sala di entrare nella Giunta di Milano come assessora alla transizione ambientale, un tema che le sta molto a cuore e che alla fine il Sindaco meneghino ha deciso di svolgere a interim. Nel 2020 è tornata in campo per le elezioni regionali in Emilia Romagna, la regione dove è cresciuta, contribuendo alla non scontata vittoria di Stefano Bonaccini contro Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra. Oltre all’importante supporto delle “Sardine”, il presidente Dem è riuscito a ottenere un secondo mandato grazie al sostegno della lista "Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista", formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e alcune realtà politico-associative locali. Eletta con il record storico di preferenze nella storia delle regionali emiliane (22.098), Schlein è stata nominata vice di Bonaccini, nonché assessora al Welfare e al Patto per il Clima. 

Le sue origini e le sue battaglie

Elly – all’anagrafe Elena Ethel - è nata il 4 maggio 1985 da Melvin Schlein, politologo ed accademico statunitense d'origine ebraica aschenazita. I suoi antenati provenivano dall’Impero austro-ungarico, che oggi è Ucraina, e al loro arrivo in America modificarono il loro cognome, che in origine era “Schleyen”. Elly è nata a Lugano, perché allora il padre insegnava scienza della politica e storia presso la locale Franklin University. Sua madre Maria Paola Viviani è professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università dell'Insubria, nonché nipote dell’ex senatore socialista Agostino Viviani. Oltre alla cittadinanza dell'Italia e degli Stati Uniti – dove è stata volontaria delle due campagne di Barack Obama - possiede anche quella svizzera. Dopo la maturità in un liceo di Lugano, ha studiato giurisprudenza a Bologna, dove si era trasferita con la famiglia.

La svolta ecologica e quella sociale

Dichiaratamente bisessuale, Elly Schlein sostiene anche l’opportunità di utilizzare lo Schwa, simbolo usato per superare le desinenze femminili e maschili: “La sfida è culturale, la lingua è permeata di stereotipi di genere che contrastiamo anche declinando le professioni al femminile. Le petizioni contro lo Schwa non le capisco”. Rispetto al più ampio tema delle diseguaglianze, dice: "Se sono aumentate e la Terra si trova sull’orlo del collasso non è un caso, ma l’effetto di precise scelte. Si possono fare scelte diverse, in grado di ridurre i divari e le emissioni, di migliorare la vita delle persone e del pianeta? Possiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme. Non si può, infatti, lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto. E, viceversa, non si può attuare una vera svolta ecologica senza accompagnare in essa la società intera, a partire dalle fasce più marginalizzate". Parole che a sinistra non si sentivano da tempo, almeno così determinate, e che l'avvento di una possibile nuova leader potrebbe finalmente tradurre in realtà.

 

 

la nostra parte elly schlein
 

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