Nato, Letta o Guerini segretario generale. Sfida Pd che cambia le alleanze
Nato, con Letta segretario generale congresso Dem e sfida Bonaccini-Orlando
Nato, Scholz e Macron con Letta
Sfida interna nel Partito Democratico per la poltrona di Jens Stoltenberg. Il mandato del segretario generale della Nato scade infatti quest'anno e l'ipotesi che il successore sia un italiano è sempre più probabile. Fonti politiche parlano di un informale via libera arrivato sia dalla Casa Bianca, presidente Joe Biden, sia dai due principali Paesi europei dell'Alleanza atlantica, Germania e Francia.
Il decisionismo di Enrico Letta nel contrastare l'invasione della Russia in Ucraina (il segretario del Pd è stato il primo a sostenere l'invio di materiale bellico a sostegno di Kiev) ha fatto balzare le quotazioni dell'ex premier, anche se in corsa come candidato semi-ufficiale del Centrosinistra c'era fino a qualche giorno fa il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, anche lui Dem ma di Base Riformista, la minoranza interna. Quella di Letta sarebbe una sorta di scelta politica, che piace molto al cancelliere Olaf Scholz e al presidente Emmanuel Macron, mentre quella del titolare del dicastero della Difesa sarebbe una scelta più tecnica, appoggiata, pare, dal governo del Regno Unito di Boris Johnson.
E' evidente che se la scelta della Nato cadesse su Letta, i Dem dovrebbero immediatamente convocare le primarie e poi un congresso per scegliere il nuovo segretario. A quel punto la sfida potrebbe essere tra il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, a capo del fronte più moderato che comprende Base Riformista e molti amministratori locali, e il ministro del Lavoro Andrea Orlando, leader della sinistra interna pronta a far rientrare immediatamente gli ex LeU Roberto Speranza, Piero Grasso e Pierluigi Bersani.
La competizione interna al Pd sarebbe decisiva anche per la costruzione delle alleanze elettorali in vista delle Politiche del 2023. Con Bonaccini segretario il divorzio dai 5 Stelle di Giuseppe Conte e Beppe Grillo è molto probabile così come la nascita di coalizione con i vari cespugli centristi, da Azione di Carlo Calenda fino a Italia Viva di Matteo Renzi. Se invase a prevalere fosse Orlando, il Pd si sposterebbe a sinistra rinsaldando l'asse con il Movimento 5 Stelle, arrivando magari fino a Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, perdendo però buona parte del centro. L'invasione dell'Ucraina e il cambio ai vertici della Nato potrebbe quindi impattare direttamente sullo scenario politico italiano.
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