Governo, sottosegretari e viceministri in arrivo. Tutti i nomi in anteprima - Affaritaliani.it

Politica

Governo, sottosegretari e viceministri in arrivo. Tutti i nomi in anteprima

di Paola Alagia

Si va componendo il puzzle del governo. In anteprima i nomi

Fatto il governo, ora bisogna fare il sottogoverno. Con le caselle di sottosegretari e viceministri da riempire. Ed è su questa partita che si focalizza l’attenzione dei partiti che fanno parte dell’esecutivo Draghi. Ognuno con la propria lista di desiderata, seppure ancora non si conoscano le “quote” spettanti a ciascuna delle forze politiche. Ma tant’è, un certo fermento già c’è, anche per placare il malcontento interno. La squadra scelta dall’ex numero uno della Bce, infatti, non ha soddisfatto tutti e le recriminazioni non mancano. Dal Movimento cinque stelle - che lamenta “un forte ridimensionamento. Il partito di maggioranza relativa è stato sacrificato sull’altare della Farnesina”, come si sfoga qualcuno con Affaritaliani.it - a Forza Italia, dove in subbuglio è soprattutto l’anima azzurra più “sovranista” rimasta al momento a bocca asciutta. Ma anche nella Lega si percepisce un malessere di sottofondo per l’ingresso al governo, raccontano al nostro giornale, “solo dell’anima più ‘giorgettiana’”. E che dire del Pd? Al Nazareno a guidare la rivolta sono le donne, del tutto escluse dalla squadra.

Comunque, tutti i partiti, che fino a ora hanno svolto un ruolo più da comprimari che da protagonisti, adesso cercheranno di entrare in partita. E nel risiko dei vari incastri del sottobosco governativo si stanno portando avanti con il lavoro. Nella Lega, per esempio, rivela ad Affari una fonte parlamentare di primo piano, “in lizza ci sarebbero Claudio Durigon per il Lavoro e Nicola Molteni per l’Interno”. In fondo due figure che hanno già ricoperto questi incarichi all’epoca del Conte uno. Potrebbe esserci spazio però anche per Stefano Candiani. E non è escluso neppure che il Carroccio avanzi il nome di Dario Galli, viceministro al Mise nell’esecutivo gialloverde. “Più problematico il nodo Agricoltura. Qui – continua la fonte – c’è una bella contesa tra i capigruppo in Commissione, Lorenzo Viviani alla Camera e Giorgio Bergesio al Senato”. Mentre l’ex ministro Gian Marco Centinaio si è sfilato dalla partita, come ha spiegato proprio al nostro giornale.

Nel Movimento cinque stelle, invece, come spifferano diverse fonti parlamentari incrociate da Affari, “l’attenzione è sui due ex viceministri Laura Castelli e Giancarlo Cancelleri”. La partita, quindi, è innanzitutto giocata per una riconferma di entrambi, la prima al Mef e il secondo al Mit.  Ma, a quanto pare, sempre che la fronda del no alla fiducia all'esecutivo resti limitata e non vada a detrimento del numero dei sottosegretari in quota pentastellata, si lavora pure su Stefano Buffagni, ex viceministro al Mise: “Per lui potrebbe crearsi un varco alla Transizione ecologica. E, quindi, al ministero dell’Ambiente. Ma rimane la possibilità che resti allo Sviluppo economico”. Si ragiona, inoltre, su una riconferma di Carlo Sibilia all’’Interno, mentre “per Vito Crimi – è la voce insistente di Palazzo – si andrebbe prefigurando un innesto a via Arenula come sottosegretario del ministro Cartabia”.

Tuttavia, per la Giustizia si fa anche il nome di Francesco Paolo Sisto in quota Forza Italia. Non l’unico per questo ruolo. Tant’è che si vocifera di “un ritorno del senatore Giacomo Caliendo a via Arenula”. Soprattutto qualora il partito tendesse a bilanciare la rappresentanza al governo tra Camera e Senato. In questa logica si fa largo un altro senatore. Si tratta di Gilberto Pichetto Fratin, vicino alla capogruppo di FI a Palazzo Madama Anna Maria Bernini. Per lui si ragiona della casella di sottosegretario al Mef. “Un posto di sottogoverno, poi, non è escluso per la deputata Anna Grazia Calabria, vicina al leader Silvio Berlusconi. In lista, inoltre, ci sarebbe il parlamentare Adrea Mandelli. Il responsabile per la Sanità di Forza Italia potrebbe approdare - dicono da ambienti azzurri -, al ministero della Salute”.  

E dalle parti di Italia viva? Il partito di Renzi spingerebbe per Luigi Marattin: “Il deputato lascerebbe la presidenza della commissione Finanze, ma solo per un posto da sottosegretario o al Mef o al Mise”, è la voce che circola alla Camera. “Tuttavia, per la casella di via XX Settembre è più probabile che si avanzino i nomi di Mauro Marino, senatore della commissione Finanze, o di Donatella Conzatti, senatrice della commissione Bilancio”, spiega ad Affari una fonte parlamentare di Iv. Per il ministero della Giustizia, invece, in pole position ci sarebbero la deputata Lucia Annibali e il senatore Giuseppe Cucca, entrambi membri della seconda Commissione. “Non è da escludere, comunque, che Italia viva possa puntare alla delega allo Sport. In quel caso il partito avanzerebbe i nomi di Luciano Nobili e di Daniela Sbrollini”.

Molto più complesso, infine, il puzzle al Nazareno. Complice la variabile della rappresentanza femminile che potrebbe far saltare gli schemi. “E’ ancora presto per comporre il quadro. Soprattutto perché ancora non si conoscono i numeri che spettano al Pd”, ripetono in ambiente dem. Comunque, al quartier generale democratico si punterebbe innanzitutto a riconfermare Antonio Misiani al Mef, Marina Sereni alla Farnesina e Andrea Giorgis alla Giustizia. “Stesso discorso vale per Andra Martella all’Editoria”. Proprio la frattura con la componete femminile del partito, infine, dovrebbe far pendere la bilancia per una riconferma di Alessia Morani al Mise, Simona Malpezzi ai Rapporti col Parlamento e Anna Ascani all’Istruzione. “Difficile che a due ex ministre come Roberta Pinotti e Marianna Madia venga proposto un ruolo da sottosegretario, essendo state entrambe ministre”. Mentre un nome che potrebbe essere fatto, per esempio per il Lavoro, è quello di Debora Serracchiani.