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Politica
L’azione politicamente contro-logica di Di Maio verso il proprio Governo

Sono ancora fresche le movimentazioni delle piazze del movimento delle sardine che, sospinte dall’obiettivo di fermare Matteo Salvini, manifestavano ‘politicamente contro logica’, in quanto lottavano non contro la maggioranza di Governo ma contro l’opposizione. Un unicum nella storia politica dell’Italia ma pure, pensiamo, a livello internazionale. Pensavamo fosse un caso isolato ma mai dire mai. Infatti in quanto a creatività, anche in politica, noi italiani siamo irraggiungibili.

Ed ecco un altro caso che potrebbe essere definito ‘politicamente contro logica’. La chiamata fatta ai grillini da Luigi Di Maio a scendere in piazza per manifestare contro il possibile ritorno dei vitalizi e il possibile rinvio della prescrizione del Ministro Bonafede, paiono andare in una direzione non del tutto logica.

Non logica in quanto risulta strano sicuramente che un Ministro degli Esteri in carica, di un Governo dove il partito che rappresenta è l’azionista di maggioranza, si tolga il cappello da Ministro, si metta quello di importante esponente grillino per manifestare contro l’azione del suo stesso Governo. In aggiunta lo stesso lo fa in maniera assolutamente lecita ma senza nemmeno più essere il capo politico del suo Partito,essendosi da esso dimesso. 

Certo è che, pur nella coerenza ideologica di fondo che muove l’azione di Luigi Di Maio, risulta difficile capire che sia necessario chiamare la piazza per ’tirare le orecchie’ ai propri colleghi di partito, ultimo e non ultimo il suo sostituto Vito Crimi.

Ma non sarebbe bastata una chiacchierata, una discussione riservata per dire tutto il necessario, visto che il Partito, sulla carta , è ancora l’azionista di maggioranza del Governo?

Un’azione pubblica di questo tipo, invece, altro non fa che infilare un’altra lunga spina nel fianco di una maggioranza debole, ora più che mai. Una maggioranza che si muove su un filo da equilibrista e deve sopportare, ogni giorno, venti di traverso di vario tipo che la fanno paurosamente barcollare. Dalla critica ’sweet’ ma decisa di uno Zingaretti che in nome di un insolito ‘bon ton’ politico vorrebbe esplodere il suo dissenso ma lo accenna solo tradito dal sorriso a denti stretti.

Ad un Matteo Renzi  che con il suo ‘Italia Viva’ ,pur essendo dentro al Governo, continua nella sua guerra allo stesso. Una guerra, nemmeno tanto nascosta, al grido di battaglia ‘Governo stai sereno’. E poi un Giuseppe Conte, il vero bravo artista dell’equilibrismo, capace di ‘surfare’ da campione attraverso onde gigantesche che arrivano in regolare sequenza e hanno nomi e cognomi: riforma dell’Irpef, della Giustizia, dei decreti Sicurezza, delle concessioni autostradali, dello ius cultura. Senza dimenticare quelle più grandi, da mettere i brividi anche al miglior atleta, che hanno nomi come Alitalia e ex Ilva.

Rimandare a cavalcarle si può’ fare per un po’ fino a quando non ti arrivano addosso e ti ribaltano. Ecco, anche questa iniziativa di Luigi Di Maio, fa suonare un’altra sirena di avvertimento. Sembra proprio avvicinarsi il momento dell’ultima onda, quella che ti fa volare e vincere il premio, o affogare e, se ti va bene, ti manda in ospedale. Dalla costa fuori restiamo in attesa.

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