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Politica
La patrimoniale del comunista Rizzo: "Pagano Amazon, Agnelli e Benetton"

Salvini, Meloni, M5S contro il Mes. Conte dice vedremo. Pd, Forza Italia e Italia Viva a favore. Come giudica questo dibattito?
"Il dibattito è una farsa! Nessuno dei protagonisti esce dal paradigma interno al sistema capitalistico basato sul debito. Debito è il MES, debito sono i Coronabond. Litigano su quale corda usare per strozzare l’Italia per consentire poi agli squali, italiani e stranieri che già si aggirano famelici, di prendersi i pezzi più pregiati un tanto al chilo. Selling Italy by the pound, vendere l’Italia un tanto al chilo, per parafrasare una storica canzone dei Genesis!
Le piccole aziende lo hanno detto a gran voce: i prestiti non servono, perché i mancati introiti di queste settimane non rientreranno mai più. Un prodotto o un servizio che non si vende oggi, non sarà compensato da due prodotti o due servizi venduti domani. Chi si indebiterà, magari impegnandosi quel poco che ha per amore di andare avanti, si sottoporrà a un debito che lo porterà al collasso domani. Saranno le grandi multinazionali che rastrelleranno tutto: taxi, negozi, alberghi, piccole aziende; e le banche si prenderanno le proprietà di chi ci ha creduto.
Questo per il lavoro autonomo. Quanto ai lavoratori dipendenti oggi assistiamo al finto sostegno al reddito, che per le fasce più deboli non arriva, se non con le elemosine del volontariato. Nel frattempo tutti i settori irregolari, le cosiddette partite IVA per necessità, i precari, sono lasciati nell’indigenza o abbandonati al ricatto del malaffare. Le fabbriche non si fermano e i lavoratori rischiano la propria salute. Chi sta pagando di più, con un tributo di sudore e sangue elevatissimo, sono i lavoratori della sanità, devastata dalle politiche di privatizzazione portate avanti da tutti i governi precedenti. Ora piangono lacrime di coccodrillo, ma ce ne ricorderemo quando tutto ciò finirà".

marco rizzo 1
 

L'Italia alla fine attiverà il Mes?
"Come ho già detto, poco importa se la corda ci strangolerà rapidamente o lentamente. Abbiamo ancora davanti agli occhi la “lezione” che è stata data alla Grecia. L’aggravio del debito si porrà come sempre sulle spalle degli strati più deboli con l’aumento della tassazione.
Negli ultimi anni c’è la tendenza ad aumentare la tassazione indiretta (IVA, balzelli, ecc.) che grava sui più deboli, ossia in modo non progressivo, come invece imporrebbe la Costituzione. Siamo anche sospettosi rispetto a una patrimoniale fatta a misura dei padroni. Come sappiamo i grandi monopoli sfuggono sempre a ogni forma di tassazione, grazie alla loro capacità di evadere ed eludere le tasse. Quindi la patrimoniale fatta da loro, temiamo, si risolverà in una grande mazzata sulle spalle dei piccoli proprietari e dei lavoratori che hanno lavorato una vita per farsi una casa, per mettere via qualche soldo. Infatti già parlano di mobilitare il piccolo risparmio che oggi, giustamente, sta  nascosto nei piccoli depositi. Vorranno mettere le mani anche su quello, o allettando con Buoni del Tesoro, o con prelievi forzosi. La patrimoniale che farebbe il Partito Comunista sarebbe di segno completamente diverso, cominceremmo con Amazon per finire con Agnelli e Benetton".

Gli eurobond sarebbero davvero la soluzione a tutti i mali?
"Il problema non è tecnico, ma politico. Restare nella gabbia significa rosolare a fuoco più o meno lento. Ricordiamo che i parametri europei restano sempre ancorati sul rapporto debito/PIL e defici/PIL. Non solo si avrà un aumento del debito e del deficit, ma si avrà un crollo del PIL, già previsto ottimisticamente pari al 10 percento, ma si può immaginare che sarà molto ma molto più pesante. In tutto questo ciò che peserà non saranno tanto i nuovi debiti, ma i pregressi che ammontano a 2.300 miliardi. Questi devono essere rinnovati a ogni scadenza. Già ce ne accorgiamo. Proprio in questo periodo lo spread si è infiammato. Come pagheremo le scadenze?
Tecnicamente, si deve fare una cosa espressamente vietata dai Trattati che hanno istituito la BCE: stampare moneta senza “collaterale”. La BCE non deve acquistare debito emesso dagli stati, debito che graverebbe comunque su di essi, ma deve emettere moneta che sostenga il PIL senza aggravare il debito. La banca d’Inghilterra lo sta facendo, la Banca del Giappone lo sta facendo, la Federal Reserve lo sta facendo.
Questa però è solo la condizione preliminare. Se questi soldi verranno usati per ripianare le malefatte presenti e passate dei capitalisti, ci troveremo nella stessa situazione di prima. La crisi deve essere l’occasione per fare una seria riflessione non solo sulla tecnica, ma sulla politica, sul sistema economico che ci ha portato a tutto questo, che si chiama capitalismo. Senza aggettivi, non è liberismo, o ultraliberismo, come se ci fosse un capitalismo buono (produttivo) e uno malato (finanziario). Stiamo vedendo il volto più vero del sistema borghese.
La posizione del Partito Comunista è quella di denunciare i Trattati europei, rompere il vincolo di bilancio in Costituzione e conquistare finalmente una libertà di emissione indipendente. Ciò ci porta in rotta di collisione col sistema dell’euro, ma non solo, anche con tutto il sistema costituito dalla gabbia europea economica. E non dimentichiamo anche la gabbia militare costituita dalla NATO. Senza rompere questi vincoli non si potrà mai attuare una politica a favore dei lavoratori. Senza un governo che ponga sotto il controllo dei lavoratori la produzione, le decisioni su dove, come e perché investire e produrre, i problemi si potranno solo aggravare e favorire le concentrazioni di capitali".

L'Unione europea uscirà più forte dall'emergenza Covid-19 o si dissolverà?
"Per chiudere, mi sia concessa una riflessione storica. Il capitalismo ha sempre risolto le sue crisi, che sono crisi di sovrapproduzione che poi diventano crisi finanziarie, con la distruzione delle forze produttive. Si annientano i piccoli, si concentrano i capitali che poi ingrassano con la ricostruzione. E a pagare sono sempre le classi subalterne, col sudore e col sangue.
Questa distruzione è avvenuta nel secolo scorso con due guerre mondiali, che hanno rimescolato gli equilibri di forze tra i monopoli. Dalla Seconda Guerra mondiale a oggi, l’imperialismo non ha mai cessato di fare guerre, guerreggiate a bassa intensità, attaccando i popoli che si opponevano, o guerre fredde, che hanno portato al dissolvimento del socialismo nei paesi dell’est Europa.
Assisteremo a un rimescolamento di alleanze, di gruppi monopolistici. Alcuni perderanno e altri guadagneranno. Chi pagherà sappiamo chi sarà, i popoli di tutto il mondo oppresso dal capitalismo.
Ma la Prima Guerra mondiale ha dato vita alla rivoluzione d’Ottobre in Russia, il primo stato socialista nella storia dell’umanità, che ha registrato i più grandi successi – checché se ne dica oggi – nel campo economico, sociale e culturale. La scuola, la sanità, la casa, il lavoro garantito per tutti. Il socialismo ti dà il necessario, il capitalismo ti promette il superfluo e nel frattempo ti butta sul lastrico. Ciò terrorizzò le borghesie e costituiva un esempio per i proletari di tutto il mondo.
La Seconda Guerra mondiale, scatenata dal nazismo – con la complicità delle “democrazie” occidentali – che si scagliò contro l’Unione Sovietica, vide la nascita del campo socialista. Cosa che mise ancora più paura al sistema borghese internazionale.
Questa “Terza Guerra” mondiale, se l’organizzazione e la coscienza dei lavoratori di tutto il mondo si dovesse coagulare intorno al proprio partito, che è un partito che ha un obiettivo chiaro e una visione di società diversa, potrebbe aprire un nuovo capitolo della rivoluzione in questo tempo.
Per questo obiettivo lavora il partito comunista".

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