Politica
La vittoria di Elly Schlein indebolisce Kiev e anche la nostra premier

La nuova segretaria Pd frena l'alleanza con Zelensky e organizza una opposizione durissima al governo
La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd ha un primo effetto concreto: si indebolisce la strana coalizione che sostiene la Meloni e Zelensky nella guerra ucraina
Infatti, la nuova segretaria del Partito democratico si è sempre dichiarata “pacifista”, pur sopportando ufficialmente l’Ucraina. Ma è del tutto evidente che comunque si tratta di un problema per la Meloni che viene a perdere uno dei suoi alleati più forti, sembra paradossale, e cioè il Pd.
La vittoria della Schlein non può non aver fatto piacere a Mosca e preoccupato Kiev che nel frattempo si trova uno dei più importanti alleati occidentali indebolito e confuso, mentre cresce l’opposizione internazionale ed italiana in particolare a Zelensky, sia sul piano umano che politico.
E quanto avvenuto va inserito nel contesto più generale dell’anomalia del centro–destra che da sempre è stato filo russo e filo Putin fino a quando la Meloni ha cambiato strategia per governare. Basti ricordare che il più stretto amico della premier è quel Viktor Orban che è considerato l’uomo di Putin in Occidente.
E del resto è ben nota l’amicizia tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin come ben nota è l’ammirazione di Salvini per il leader russo. Quindi il comico ucraino ora ha un motivo in più per temere di perdere il supporto di Roma.
Del resto Zelensky dà tutto per scontato, come quando durante la conferenza stampa congiunta con la Meloni ha tirato una maldestra legnata a Berlusconi che lo aveva criticato come principale ostacolo alla pace nel conflitto.