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Politica
Nel PNRR, Infrastrutture e Istruzione: cosa proporre per farsi finanziare

Il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada e l’alta velocità non ha preso piede al Sud, fermandosi a Salerno.   

Il divario di competenze tra classi di età e gli studenti italiani di 15 anni sotto la media OCSE in lettura, matematica e scienze, con numeri più negativi al Sud sono dei problemi davvero preoccupanti. Sono queste le due direttrice più significativi dei capitoli che il PNRR dedica alle Infrastrutture e all’Istruzione.

Il costo totale per l'Alta Velocità italiana realizzata in Italia ammonta a 41,9 miliardi di euro, tra i più alti del mondo, e 25,40 miliardi per tutto l’ambito infrastrutturale non appaiono sufficienti a trasformare un sistema che oltre all’Alta Velocità ha anche tantissimi altri interventi strutturali.

Quindi proprio sulle Infrastrutture la nota dolente del Piano. La mole limitata di risorse, 25,40 miliardi di euro, non fa ben sperare. Il doppio sarebbe ancora poco per gli interventi infrastrutturali necessari. Anche perché la Ue, entro il 2026, sta ragionando su un “sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse allo European Green Deal”. In più la Commissione Europea “ha sottolineato che la crisi socioeconomica derivante dalla pandemia “comporta il rischio di accentuare le disparità regionali e territoriali all'interno del Paese, esacerbando le tendenze divergenti tra le regioni meno sviluppate e quelle più sviluppate, tra le periferie sociali e il resto delle aree urbane, nonché tra alcune zone urbane e zone rurali”, richiedendo politiche mirate a evitare questo rischio. 

Ma un gap strutturale è evidente soprattutto nelle area del Sud.

Il PNRR ha l’obiettivo di “estendere l’Alta Velocità al Sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia”. Poi si parla del “potenzieranno delle tratte ferroviarie Milano-Venezia, Verona-Brennero e Liguria-Alpi, migliorando i collegamenti d’Oltralpe con i porti di Genova e Trieste; nel Centro del Paese si rafforzeranno due assi Est-Ovest (Roma-Pescara e Orte-Falconara), riducendo significativamente i tempi di percorrenza e aumentando le capacità; verrà inoltre potenziata e velocizzata la linea adriatica da Nord a Sud”.

Sono previste anche l’adeguamento di alcune linee regionali (tra cui Canavesana, Torino-Ceres, Bari-Bitritto, Rosarno-San Ferdinando, Sansepolcro-Terni, Benevento-Cancello, la rete gestita da Ferrovie del Sud-Est, Ferrovie Appulo Lucane) agli standard tecnici della rete nazionale, sia dal punto di vista infrastrutturale che tecnologico di sicurezza. Ulteriori interventi (tra cui Circumvesuviana e Cumana, Circumetnea, Cosenza- Catanzaro, Raddoppio Andria-Barletta) sono finanziati con risorse nazionali.

Uno degli obiettivi chiave è la Napoli-Bari: “sarà percorribile in 2 ore, rispetto alle attuali 3 ore e 30 minuti; ci sarà un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle sezioni a doppio binario”.

Ma abbiamo anche la Palermo-Catania-Messina: “saranno realizzate le tratte intermedie del progetto, al completamento del quale si otterrà una riduzione del tempo di percorrenza di oltre 60 minuti sulla tratta Palermo-Catania rispetto alle attuali 3 ore, e un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte in raddoppio”. Sulla Salerno-Reggio Calabria il Piano prevede “il completamento dell'intero progetto”. “Il tempo di percorrenza sarà ridotto di 80 minuti”. Staremo a vedere.

Poi vengono citati gli interventi sulla Brescia-Verona-Vicenza: gli interventi si riferiscono alla tratta Brescia-Verona e alla tratta Verona-Bivio Vicenza e una migliore accessibilità della nuova stazione di Vicenza Fiera, il cui attraversamento sarà finanziato con risorse nazionali.

Per la Liguria-Alpi si parla di completamento dell'intero progetto. E’ previsto che i tempi di percorrenza vengano quasi dimezzati sia sulla tratta Genova-Milano che sulla tratta Genova-Torino. Inoltre, la capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni/ora sulle tratte soggette a quadruplicamento in prossimità del nodo di Milano (Rho-Parabiago e Pavia-Milano-Rogoredo).

Per la Verona-Brennero: verrà realizzata la tangenziale ferroviaria di Trento, che fa parte del progetto di potenziamento e sviluppo della direttrice Verona-Brennero, al completamento del quale ci sarà un significativo aumento della capacità della linea fino a 400 treni/giorno.

Sulla Roma-Pescara si realizzeranno le prime tratte del progetto, al completamento del quale ci sarà un risparmio di tempo di 80 minuti sulla linea Roma-Pescara e un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte raddoppiate (con la possibilità di istituire servizi metropolitani tra Chieti e Pescara).

Si parla di un rafforzamento della Orte-Falconara: verranno realizzate diverse tratte del progetto, al completamento del quale ci sarà una riduzione dei tempi di percorrenza di almeno 15 minuti sulla tratta Roma-Ancona e di almeno 10 minuti sulla tratta Roma-Perugia, un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte soggette a raddoppio dei binari e un adeguamento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci.

Per la Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia saranno realizzate alcune tratte intermedie del progetto, al completamento del quale i tempi di percorrenza saranno ridotti di 30 minuti sulla tratta Napoli-Taranto (via Battipaglia) rispetto all'attuale tempo richiesto di 4 ore, la capacità sarà aumentata da 4 a 10 treni all'ora sulle sezioni in fase di aggiornamento e la linea ferroviaria sarà adattata per consentire il passaggio dei treni merci.

Sono previsti anche interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione dei porti di Taranto e Augusta e gli aeroporti di Salerno, Olbia, Alghero, Trapani e Brindisi, per aumentare la competitività e la connettività del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse aree urbane del Mezzogiorno.

 

All’altro grande capitolo, Istruzione e Ricerca il PNRR dedica 30,88 miliardi di euro.

Il 46,1% delle famiglie italiane chiede di poter fruire del servizio di tempo pieno nelle scuole primarie, ma c’è anche il gap degli studenti sotto i 15 anni che dicevamo oltre l’abbandono scolastico. Il Piano prevede investimenti a tappeto dove il Miur va a potenziare l’esistente in modo massimale cercando di valorizzare la multidisciplinarità e la formazione continua in tutti i gradi d’istruzione, passando dalla scuola attuale alla “scuola 4.0”.

Si prevede la trasformazione di circa 100.000 classi tradizionali in connected learning environments, con l’introduzione di dispositivi didattici connessi: creazione di laboratori per le professioni digitali nel II ciclo; digitalizzazione delle amministrazioni scolastiche; cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici e relativi dispositivi.

Di concreto si parla anche di aumentare a 4.000 euro per studente l’ammontare delle Borse di studio che attualmente di aggirano intorno ai 700 euro. Così come triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026.

Un altro intervento immediatamente tangibile è sulle palestre. E’ previsto un intervento su circa 400 palestre o strutture sportive.

Per la ricerca e i livelli superiori sono previsti, nell’arco di 3 anni, 500 dottorandi a programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale; la creazione di 3 Teaching and Learning Centres (TLC) per migliorare le competenze di insegnamento (comprese le competenze digitali) dei docenti nelle università e degli insegnanti nelle scuole, in tutte le discipline, comprese le discipline tradizionalmente meno orientate al digitale; la creazione di 3 Digital Education Hubs (DEH) per migliorare la capacità del sistema di istruzione superiore di offrire istruzione digitale a studenti e lavoratori universitari; il rafforzamento delle scuole universitarie superiori, attraverso: i) l’offerta di corsi e attività formative a dottorandi iscritti ad altre istituzioni, per condividere le loro esperienze e competenze con tutto il sistema di istruzione superiore.

Tra le iniziative particolari la realizzazione di 10 iniziative educative transnazionali - TNE - in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’attività di internazionalizzazione degli istituti di istruzione superiore artistica e musicale (AFAM) attraverso il sostegno a 5 progetti di internazionalizzazione delle istituzioni AFAM, per promuovere il loro ruolo all'estero nella conservazione e promozione della cultura italiana.

Ma c’è anche tra gli obiettivi quello di agire per aumentare di 3.600 unità i dottorati, attivando tre cicli a partire dal 2021, ciascuno dotato di 1.200 Borse di studio. Il

Il Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN) finanzieranno, fino al 2026, 5.350 progetti di ricerca. L’investimento medio in ogni programma sarà circa di 100 milioni di euro, con un contributo per ogni progetto parte del programma di importo compreso tra 5 e 20 milioni di euro e un contributo per l’assunzione di ricercatori a tempo determinato di importo compreso tra 15 e 25 milioni di euro per ogni programma, con un numero medio di 100 ricercatori per programma. Tra i target significativi vi è la percentuale di ricercatrici a tempo determinato, che, per effetto dell’attuazione di questa misura, dovrà salire, dall’attuale 34%, al 40%.

 

...fine terza parte

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