Il premier italiano Mario Draghi alza la voce (a suo modo) e detta la linea al Consiglio europeo che ha riunito i leader in videoconferenza. Stando alla bozza della dichiarazione congiunta riportata da Open, i leader Ue hanno difeso la strategia adottata finora che ha “garantito l’accesso” ai vaccini a tutti i Paesi membri, pur riconoscendo che bisogna “accelerare con urgenza l’autorizzazione, la produzione e la distribuzione, nonché la vaccinazione” stessa. Per facilitare le consegna e somministrazione dei vaccini, Mario Draghi – oggi al suo primo Consiglio europeo da premier – ha illustrato due strade: dare priorità alle prime dosi – come avviene nel Regno Unito – e adottare un approccio più duro nei confronti delle aziende inadempienti.
Draghi, riferisce l’agenzia Ansa, ha proposto di fare come gli Stati Uniti e il Regno Unito che tengono per loro le dosi delle aziende inadempienti. In ogni caso, per il premier italiano serve un’azione “coordinata, rapida e trasparente”, dall’autorizzazione all’export ai test. Rispetto all’ipotesi di nuovi controlli sui flussi di vaccini o divieti all’esportazione delle dosi verso Paesi extra Ue, fonti europee fanno sapere che il Consiglio è orientato a chiedere un approccio più rigido nell’applicazione del divieto di esportare per le aziende che non rispettano gli impegni presi nella fornitura dei vaccini.
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