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Politica
Pierpaolo Sileri ora apre al centro–destra. Vuole ottenere un posto?
Pierpaolo Sileri

Sileri apprezza la responsabilità di Fratelli d'Italia e Meloni. Sembrerebbe proprio una manovra di ricollocamento politico 

 

 

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute si toglie –apparentemente- qualche sassolino ed esterna a Libero: "Non abbiamo coinvolto gente come Remuzzi, Zangrillo, Galli, Mantovani, Bassetti, Burioni, Vaia. Andavano inseriti in una task force del ministero. Invece ci fu una chiusura politica verso le indicazioni della scienza e anche verso il territorio. Avremmo dovuto costruire un nucleo centrale forte e poi arricchirlo con tante braccia costituite da piccole task-force specializzate nei vari settori, dalla rianimazione alla logistica, dall’epidemiologia alla virologia fino alla scuola, e forse ci saremmo risparmiati i banchi a rotelle. Invece non c’è stata capacità, e forse neppure voglia, di fare squadra. Travolti dall’emergenza, alcuni persero la testa. Il governo si mise subito in contrapposizione con le Regioni".

Interessante. Peccato che queste cose andavano dette – e soprattutto fatte - prima e non se ne capisce l’utilità di tirarle fuori ora.

La cosa che lascia poi assai perplessi è che queste critiche vengano proprio da un personaggio come lui che ha avuto addirittura anche il ruolo di viceministro della Salute e che quindi aveva un enorme possibilità di intervento.

Che il Comitato Tecnico–Scientifico non eccellesse e non avesse neanche un virologo era chiaro a tutti dall’inizio e si è trattato di un vero scandalo perché dentro c’era di tutto tranne appunto gli esperti del settore.

Ma allora perché Sileri e Roberto Speranza che comandavano tutto non hanno fatto niente?  L’idea che ci si fa è che il CTS fosse solo un contenitore all’italiana per distribuire prebende e favori e quello che dice ora Sileri è l’esatta conferma di quello che molti pensavano allora, con l’aggravante che magari qualcuno ha fatto pure carriera proprio durante una tragica pandemia.

Non sfugge poi il velenoso attacco alla ex ministra Lucia Azzolina – peraltro allora come lui Cinque Stelle (ora con Di Maio) - e ai suoi “banchi a rotelle”.

E poi il finale pirotecnico e sinceramente imbarazzante anche per i più smaliziati. Alla domanda se avessero ragione Crisanti e Letta sui morti che sarebbero stati molto di più con il centrodestra risponde:

"Ti sembrano dichiarazioni che abbiano un senso? Primo non sono vere, secondo il virus non va buttato in politica, terzo veniamo da un’esperienza di governo di unità nazionale nella quale Lega e Forza Italia hanno votato tutti i provvedimenti in materia di Covid. E lasciami aggiungere che, in materia, anche l’opposizione di Fratelli d’Italia è stata particolarmente responsabile e costruttiva. Io dai banchi del governo ho fatto tesoro di alcuni loro consigli e critiche".

Qualcuno potrebbe pensare che Sileri si sta cimentando nello sport nazionale del politico italiano e cioè il doppio salto mortale carpiato con avvitamento “Spike”, condito con invidia professionale per chi la candidatura l’ha invece avuta, come Crisanti.

Non sfugge infatti la gioiosa apertura al centro – destra, a Fratelli d’Italia e alla Meloni (il giornale scelto è Libero). Peccato che questo lo dice solo adesso quando i sondaggi danno il centro – destra vincente e Giorgia Meloni probabile prossimo premier, mentre i Cinque Stelle, il suo partito, sono in gravi difficoltà.

Quella di Sileri sembra solo una manovra di piccolo cabotaggio e ricollocamento politico in vista del ritorno alla sua professione.

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