Politica
Primarie Pd, Bonaccini e Schlein uniti sull'Ucraina ma non sui diritti. Ecco chi ha vinto il confronto tv

Dal lavoro al 41bis, dall’Ucraina a Giorgia Meloni. Bonaccini e Schlein, da settimane in testa ai sondaggi, si sono confrontati su moltissimi temi di attualità
Primarie Pd, il confronto tv tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein
Stefano Bonaccini l'esperienza. Elly Schlein il cambiamento. La partenza è morbida, senza troppi strappi, con i duellanti a ribadire le rispettive vocazioni. Per Schlein, dopo le sconfitte, “è il tempo dell’umiltà e dell’ascolto” a cominciare da chi sta pagando gli anni delle crisi: "Il Pd credo si debba basare sulla sfida della lotta alle diseguaglianze, alla precarietà, all’emergenza climatica. Oggi è il momento di ricostruire una casa a chi in questi anni si è sentito orfano di una sinistra nuova”, spiega.
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Bonaccini rivendica subito la sua lunga esperienza alla guida del Pd in Emilia-Romagna e come amministratore: “Credo di avere accumulato l’esperienza giusta per guidare il Pd. Credo di poter garantire l’unità del partito dopo le risse e penso di poter avere un programma per l’Italia perché l’obiettivo primario è riportare la sinistra alla guida del Paese. Serve un nuovo gruppo dirigente che torni dove la gente studia, lavora, si diverte". Segue il duetto sull’importanza di portare le persone a votare alle primarie.
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L’asticella, per entrambi, è il milione di votanti ai gazebo: un obiettivo fin troppo alla portata, se si considera che l’ultima volta, quando si elesse Zingaretti, votarono un milione e seicentomila persone. Simile l’approccio anche sulla guerra in Ucraina: Elly Schlein non ha dubbi nel dire che è stato giusto sostenere Kiev con ogni mezzo, ma aggiunge che al sostegno militare va fatto seguire l’impegno per l’apertura di una conferenza di pace: "Credo sia stato giusto sostenere in ogni forma il popolo ucraino a difendersi da una aggressione. Ma non possiamo aspettare che cada l’ultimo fucile per mobilitarci e creare le condizioni per una conferenza internazionale di pace. Credo che non dobbiamo mai smettere perché non c’è sinistra senza un impegno per la pace. Non credo che la guerra si risolva con le armi”.