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Quirinale, Berlusconi ('trombato') fa asse con Letta per Amato. Ma Salvini...
Enrico Letta Silvio Berlusconi Giuliano Amato

Quirinale, per Amato tempi stretti. Il 28 gennaio diventerà presidente della Corte Costituzionale, se prima non prenderà la strada del Colle


Il dado è tratto. Silvio Berlusconi, come anticipato da Affaritaliani.it, va verso il ritiro dalla corsa per il Quirinale. Ormai sembra solo una questione di tempo. Sul fronte opposto, Enrico Letta tiene le carte coperte, ma secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it sono due le opzioni del segretario del Partito Democratico: Mario Draghi e Giuliano Amato. La carta del presidente del Consiglio, che potrebbe essere eletto in teoria già al primo turno, porta con sé il problema di trovare un altro premier e stringere un nuovo patto di legislatura.

Matteo Salvini continua a dire che sarebbe meglio se SuperMario restasse a Palazzo Chigi nei prossimi mesi e, nonostante la retromarcia di Antonio Tajani, è noto che nemmeno Forza Italia impazzisce per Draghi al Colle. Stesso discorso per Matteo Renzi e per una fetta importante dei 5 Stelle. Insomma, il premier resta in corsa ma gli ostacoli al momento sono numerosi.

La vera paura di Salvini, spiegano fonti del Carroccio, è che Berlusconi, una volta preso atto di essere fuori dai giochi, si accordi con Letta e il Pd per votare Amato Capo dello Stato. E il tutto va fatto rapidamente, visto che molto probabilmente il Dottor Sottile verrà eletto presidente della Corte Costituzionale il prossimo 28 gennaio (sempre che prima non prenda la strada del Quirinale).

Nella Lega il timore è che l'ex Cavaliere non voglia nessun altro di Centrodestra ed è proprio per questo che il segretario del Carroccio sta lavorando a una proposta da mettere in campo subito dopo l'ufficializzazione del ritiro di Berlusconi. Fonti leghiste spiegano che, ad esempio Marcello Pera e Maria Elisabetta Alberti Casellati, potrebbero trovare i voti di una fetta importante dei pentastellati, oltre che di Fratelli d'Italia (e forse anche degli azzurri).

In sostanza, Salvini sta preparando la strategia per bloccare l'asse Letta-Berlusconi su Amato con un altro candidato di Centrodestra che proviene o che ha militato in passato negli azzurri e che non dispiace nemmeno al M5S (soprattutto in chiave anti-Draghi e quindi anti-elezioni anticipate). Ma oltre al piano B (Pera o Casellati), Salvini ha anche un piano C.

Laddove un altro esponente di Centrodestra non avesse i numeri, il numero uno di via Bellerio, consigliato da Denis Verdini in questi giorni, pur di bloccare Amato, potrebbe lanciare il nome di Pierferdinando Casini d'intesa con Renzi. E' vero che l'ex presidente della Camera alle ultime elezioni è stato eletto senatore con il Centrosinistra e che ha votato la fiducia al Conte II, ma ha anche difeso lo stesso Salvini a Palazzo Madama sul caso Gregoretti e in passato è stato un membro importante per anni del Centrodestra.

Infine, sia fonti del Pd che della Lega tendono a escludere il nome di Marta Cartabia. Nonostante la voglia di una donna al Colle, la ministra della Giustizia, mai stata parlamentare, non avrebbe quelle caratteristiche che le forze politiche cercano per un ruolo così importante in una fase molto delicata per il Paese.

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