Politica
Quirinale, parlamentari indispettiti con Draghi: trombata dietro l’angolo…

"La strada per il Quirinale è in salita: il Premier dovrebbe avere i voti dei parlamentari che lui ha trattato come ebeti e attendono di vendicarsi"
Quirinale, per Mario Draghi il "Tiradritto", strada in salita
Ricordo d'aver scritto tempo fa, sempre su Affaritaliani: "Avete voluto creare il personaggio "M'illumino d'incenso"? Avete voluto fargli credere d'essere un auto illuminato, che illumina? Bene! Ora teniamocelo! Il "Tiradritto" ha tirato ancora dritto, perché tutti, a cominciare dall'ultra-ovazionato Mattarella (quanto lavoro per i claqueur!) hanno permesso che si abituasse a farlo. E ora siamo, finalmente, al "Mo' bast!" della Camera: “Col sostegno di tutti i gruppi di maggioranza, la Commissione ha deliberato di non esprimere il proprio parere di competenza alla Commissione Bilancio sul disegno di legge di Bilancio 2022". Clamoroso schiaffo in faccia a Draghi (ma anche a Mattarella).
Coincidenza: grande intervista de La Verità a Paolo Becchi, pubblicata proprio oggi: che perfezione! Becchi ha sintetizzato un pensiero forse mai esternato, o comunque mai in modo così esemplare, ma in chissà quanti, avevamo fatto, anche se, da ben notare, Draghi non avesse fatto errori imperdonabili e grossolani, come quello odierno.
Perché il Di Pietro in piena forma, avrebbe esclamato: "Ma che c'azzecca questo coso colla politica?" Parole di Becchi: "La strada da Palazzo Chigi al Quirinale è in salita: il Premier dovrebbe avere i voti dei parlamentari che lui ha trattato come ebeti e attendono di vendicarsi." Perfetto! Con oggi, spero, addio sogni di gloria...
Ma voglio aggiungere un altro carico che non mi risulta sia stato ancora messo tra quelli pesanti. Tutti i giornali hanno riportato alcuni giorni fa l'autocandidatura di Draghi al Colle. Vista la più volte segnalata operazione "umanizzare immagine", anche esagerata (da perenne Sfinge, ha cominciato a sorridere, poi a ridere, ultimamente anche a sbellicarsi dal ridere e a intenerirci con le confidenze fatte ai ragazzini sui suoi sogni da adolescente), non si potevano nutrire dubbi sulle sue intenzioni! Ma la stampa ha preteso maggior chiarezza. Ed è stata accontentata immediatamente.
Ecco l'incredibile affermazione dell'umanizzando, finalmente interpretata come un'auto-candidatura: "il lavoro del governo va avanti indipendentemente da chi c'è"! (ovviamente "a capo del governo", per cui a me il comando dal Colle). Quindi, a capo del governo... Chi c'è, c'è! Il motore l'ho messo in moto e ora le cose vanno da sole...
Ma come? Non è stato proprio lui a eliminare i famosi "lacci e lacciuoli" che voleva eliminare Berlusconi, per rendere il Capo del governo un po' più libero di incidere sull'azione sempre pachidermica del governo? Non è stato accusato di fare il Benito e tutti zitti? E questo l'avrebbe fatto chiunque? Non aveva anche altre volte, umiliato quelli definiti da un suo predecessore "il bivacco"?
Allora perché escludere che un altro, meno illuminato di lui, ma con più coraggio e indipendenza da Speranza, potrebbe finalmente fare quello che l'ubriacone (perché non compagno) Boris Johnson, ha fatto in Inghilterra, prendendo atto della situazione? Non sa, il nostro Uomo Forte, abituato al culto della sua personalità, cosa ha fatto, a dimostrazione che in Inghilterra non vale il detto "Chi c'è, c'è, al governo, tanto non cambia nulla..."? Il senza Speranza Boris... ha ammesso che "col virus si può convivere...". Amen.
Basterebbe la gravità della precedente affermazione dell'Illuminante, per far mettere una croce tombale sul suo nome anche come Presidente del Consiglio. Affermazione, povero lui, che equivale a una diagnosi sullo stato cadaverico del nostro stallo politico. Speranza e Mattarella hanno tracciato la strada e bisogna percorrerla fino in fondo, Whatever it takes, anche se tutte le evidenze ormai dimostrano che è sbagliata! Ci vuole tanto ad arrendersi all'evidenza che senza il coinvolgimento dei medici di famiglia per le cure domiciliari, si rischia in continuazione di tornare alla ressa per entrare in ospedali stracolmi? E questo coraggio che prima o dopo qualcuno dovrà avere, possiamo sperare che l'abbia uno qualunque, tanto, chi c'è... c'è?
La filosofia vincente del M'illumino d'incenso, è stata, fino a quando non è partita l'operazione umanizzazione, "Nessuna esternazione, nessuna contraddizione!" Tolta la storica uscita su ricordata "Costi quel che costi", i contadini della Val tiberina non sapevano altro dell'Illuminato illuminante. Avesse cominciato a esternare prima opinioni come quella sul "chi c'è, c'è... " (nome anche di un ristorantino con box annesso per non tesserati e cibi da congelare), anche i contadini su ricordati, gli avrebbero preferito uno meno blasonato e ora meno bastonato.