Politica
Raduno Alpini, saltano le "teste" nel Pd. Ira di Letta e dimissioni portavoce




Sonia Alvisi costretta a lasciare il ruolo di coordinatrice a Rimini. Aveva minimizzato sulle molestie: "Solo discredito su un Corpo dal valore riconosciuto"
Raduno Alpini, il Pd si schiera con le ragazze: "Chi giustifica è complice"
Il raduno degli Alpini di Rimini diventa un caso politico e scoppia la bufera all'interno del Pd. Il segretario Enrico Letta non ha gradito le parole della coordinatrice dei Dem di Rimini, che di fatto aveva minimizzato sulle presunte molestie sessuali denunciate da centinaia di ragazze. Tutto ha inizio - si legge sul Corriere della Sera - il 10 maggio con un comunicato delle dem della città romagnola che prende le distanze dalle reazioni di sdegno suscitate dalle denunce di tante ragazze sui social: "Intendiamo dissociarci dai toni accusatori, tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista, che getta un inaccettabile discredito verso un Corpo dal valore riconosciuto".
Non paga, - prosegue il Corriere - Sonia Alvisi spiega pure che comunque chi non denuncia subito alle autorità certi fatti «diventa meno credibile». Enrico Letta, quando legge quelle affermazioni, si arrabbia non poco. Indubbiamente è un danno di immagine che non giova affatto al Partito democratico. Nella giornata parte il pressing per convincere Alvisi a lasciare il ruolo di portavoce delle donne di Rimini. Lei a sera annuncia una nota. E alla fine alle 22 arrivano le dimissioni. L’eurodeputata Alessandra Moretti: "Sono fatti che non si possono assolutamente giustificare, chi minimizza è complice".