Politica
Schlein (astuta) ha accettato Tridico in Calabria (sconfitta sicura) per indebolire il M5S e Conte in vista delle Politiche
Occhiuto verso la riconferma. Marche a destra? Inside

Regionali, la strategia di Schlein e il voto in Calabria (e non solo)
Cinismo politico. Abilità. Astuzia. Chiamatelo come volete ma quello di Elly Schlein in Calabria è stato un capolavoro. Proprio adesso che nei sondaggi sul voto nazionale il Pd è in calo sotto il 20% e il Movimento 5 Stelle è in crescita attorno al 12%, la segreteria Dem - senza batter ciglio - ha accettato di sostenere in Calabria la candidatura dell'ex presidente dell'Inps ed europarlamentare pentastellato Pasquale Tridico contro il presidente uscente e dimissionario - per le note vicende giudiziarie - Roberto Occhiuto.
I sondaggi, anche se contestati dal M5S, sono chiarissimi: magari non finirà 60 a 37, ma la riconferma di Occhiuto è praticamente sicura. Certa. Il Governatore uscente di Forza Italia viaggia in tutti i sondaggi ben oltre il 50% e ha il pieno sostegno di tutta la maggioranza di Centrodestra. Che così, oltre al Veneto, riconquisterà anche la Calabria. Fermo restando che la vera battaglia aperta, l'unica, è nelle Marche, dove però appare in testa (di poco) il presidente uscente di Fratelli d'Italia Francesco Acquaroli sul Dem Matteo Ricci, all'opposizione e a Schlein mancherà l'attesa spallata al governo.
Però, negli equilibri interni del Centrosinistra, la segretaria del Pd potrà, finite tutte le elezioni regionali, far valere che in Toscana ha stravinto grazie al "suo" Eugenio Giani, ricandidato con qualche tentennamento, che in Puglia ha stravinto con il "suo" Antonio Decaro (candidato autonomo ma comunque eurodeputato del Pd) e che in Campania se Roberto Fico risulterà vincitore, come pare dai sondaggi, sarà solo grazie a Schlein che ha "tenuto a bada" la mina Vincenzo De Luca e non certo grazie al voto di lista del M5S.
Che invece uscirà con le ossa rotte dal voto regionale in Calabria con uno dei suoi esponenti più noti alla pubblica opinione e con percentuali al Nord - Veneto e Valle d'Aosta - quasi certamente sotto il 5%. Una strategia ben chiara quella di Schlein per riaffermare la propria leadership del cosiddetto 'campo largo' (senza Azione di Carlo Calenda) che nel 2027 - salvo colpi di scena - sfiderà Giorgia Meloni e il Centrodestra alle ben più importanti elezioni politiche. Cinismo e astuzia, appunto, che certo non mancano alla leader del Nazareno.
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