Renzi è un eccellente giocatore di poker
La sfida che Renzi ha lanciato alla maggioranza sul tema della prescrizione apre la porta a considerazioni in linea con la teoria dei giochi. Quando incontriamo una difficoltà, misuriamo le nostre forze e ci chiediamo se siamo in grado di superarla; ma, se le possibilità di successo dipendono anche da ciò che deciderà un terzo, il problema diviene difficilissimo e oggetto della teoria dei giochi. Ad esempio, a poker nessuno sa che carte abbiano gli altri e in che misura sono disposti a rischiare.
Tra i democratici, riferisce l’Ansa, c'è chi non nasconde l'irritazione per la scelta - "che è stata presa da Conte e Bonafede" - di deporre le armi di fronte alle minacce renziane. Infatti, “La minaccia di sfiduciare Bonafede, avanzata lunedì, era teatrino”. “Il Pd non crede che Renzi sia in grado di staccare la spina al governo, e avrebbe voluto chiudere subito la partita”. "Italia Viva oggi è la principale causa di fibrillazione del campo anti-Salvini e fa un favore al leader della Lega. Un fallimento strategico".
È chiaro che i protagonisti di questa vicenda sono al tavolo da poker. Purtroppo, a differenza di ciò che avviene in quel gioco, temono molto più di perdere ciò che hanno di quanto non sperino di vincere ciò che non hanno. In particolare Zingaretti teme che, se si andasse a nuove elezioni, difficilmente il Pd tornerebbe al governo. Soprattutto tenendo conto del fatto che il M5s ne sarebbe ridimensionato fino ad essere l’ombra di ciò che fu nel 2018 e che ancora oggi è in Parlamento. Insomma perderebbe tutta la posta.
La situazione di Italia Viva non è molto migliore e tuttavia ci sono delle differenze. È vero che gli attuali sondaggi non le attribuiscono grandi possibilità di successo, in occasione di elezioni politiche a breve. Ciò significa che, cadendo il governo, le successive elezioni potrebbero decretarne la scomparsa; tuttavia, paradossalmente, ciò potrebbe essere visto come un vantaggio. Se per ipotesi quel partito è condannato ad un infelice destino, sia che si vada ad elezioni a breve sia che ciò avvenga fra mesi e mesi, tanto vale “sparigliare” e provare una diversa manovra.
Così, quel grandissimo giocatore di poker che è Matteo Renzi potrebbe star attuando una mossa audace: invece di vivacchiare ai margini del potere, sposa una causa che, ben spiegata agli elettori, può essere popolare, anche perché condivisa da tutta l’opposizione, dagli avvocati penalisti, dagli alti magistrati, e da tutti i giornali seri. La legge voluta dal ministro Bonafede è così balorda, da essere indifendibile. Così Renzi si pone al centro della scena e rende chiaro a Golia che la sfida è mortale. Golia è il più forte, e Davide può anche soccombere nello scontro: ma, se Golia vuole essere sicuro di sopravvivere, deve dargliela vinta. Poi forse Davide – forse, eh sì, forse, quando si ha da fare con Matteo Renzi, – lo risparmierà.
Il calcolo appare azzardato, ma non è assurdo. Davide, pur essendo il più debole, è disposto a giocarsi la vita, mentre i suoi avversari non sono disposti a tanto. Se si va a nuove elezioni sanno di non avere alcuna alternativa, a parte la sconfitta. E a questo punto il più forte, col suo coraggio, e con le sue poche carte coperte, è Davide. Sarà un “teatrino”, il suo, ma è un “teatrino” in cui egli è capace di giocarsi la sopravvivenza politica, mentre tutti gli altri non ne hanno il fegato.
Ecco a che punto siamo. O Renzi vince su Conte e il M5s (oltre che sullo stesso Pd) e cerca poi di monetizzare questa vittoria in termini di intenzioni di voto: e sarebbe un successo; oppure si va a nuove elezioni e tutti i rappresentanti di Italia Viva cercheranno di trarre il massimo vantaggio dalla battaglia di questi giorni. Si vanteranno di avere rinunciato a due ministri al governo, allo scranno parlamentare per i prossimi tre anni, soltanto in nome di un valore superiore, riconosciuto tale dall’intera comunità nazionale: la protezione del cittadino innocente. Applausi a scena aperta. Per non dire che rinunceranno a partecipare alla distribuzione delle nuove nomine, calcolate nientemeno in numero di quattrocento. Si presenterebbero come cavalieri dell’ideale, e Dio sa se l’Italia sente il bisogno di questo genere di eroi.
Non c’è dubbio, Matteo Renzi sarà una persona insopportabile, ma è un grande comunicatore, un grande politico, un uomo coraggioso ed anche un grandissimo giocatore di poker.
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