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Politica
Russiagate, Conte replica ad accuse: "Infamità". Renzi: "Ti sfido in tv"
Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte

Russiagate, Conte: mai incontrato Barr, non so di cene

"Dopo gli articoli dell'edizione odierna di Repubblica, mi trovo nuovamente costretto a ripetere cio' che in totale trasparenza ho gia' piu' volte chiarito davanti agli organi preposti e davanti ai cittadini. "Non ho mai personalmente incontrato l'allora Attorney General degli Stati Uniti, Bill Barr, nel corso delle sue visite in Italia, né nel corso d'incontri formali ne' nel corso d'incontri conviviali". Lo scrive il presidente del M5s, Giuseppe Conte, sui social network, rispondendo a chi lo accusa di aver usato, nel ruolo di presidente del Consiglio, i servizi segreti per suoi scopi personali.

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"Il fatto che dopo la riunione ufficiale del 15 agosto 2019 avvenuta nella sede della nostra Intelligence, a Roma in piazza Dante, si sia tenuta una cena la sera stessa tra la delegazione americana e l'allora Direttore del Dis Vecchione e' circostanza di cui non ero specificamente a conoscenza. Se pero' la cena si e' tenuta in un noto ristorante nel centro storico di Roma immagino sia stata motivata da cortesia istituzionale, piuttosto che dalla necessita' di avere uno scambio riservato d'informazioni. Per completezza, preciso che non mi sono mai state riferite neppure altre cene o pranzi che i nostri vertici dell'intelligence hanno avuto con altri rappresentanti di governi esteri", aggiunge Conte.

Russiagate, Conte, malafede collegare Barr a Conte II

"Collegare la richiesta d'informazioni di Barr alla vicenda della formazione del Governo Conte II e' una illazione in malafede, visto che la richiesta di Barr risale al giugno 2019, mentre la crisi del Governo Conte I risale all'8 agosto 2019", continua il presidente del M5s nel suo post.

 

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Russiagate, Conte: Renzi teme di riferire al Copasir? 

Nell'articolo di Repubblica in cui si torna sulla vicenda della visita della visita di del segretario per la Sicurezza americana in Italia, "si afferma che mi sarei prestato ad attivita' ostili nei confronti di Renzi. E, infatti, puntualmente Renzi e alcuni suoi solerti compagni di partito si sono immediatamente avventati sul 'clamoroso scoop' di Repubblica per rilanciare quei medesimi sospetti che, a suo tempo, furono invocati per giustificare il ritiro del sostegno al Governo Conte II”, sottolinea Conte e prosegue: "è passato ormai piu' di un anno da quegli eventi. Siamo fuori dalla cronaca piu' immediata. Ci sono le condizioni per valutazioni piu' serene e oggettive. Mi chiedo: e' possibile che il senatore Renzi non abbia mai sentito il dovere, in tutto questo tempo, di andare a riferire al Copasir su questi suoi sospetti? Perche' non va, come sempre ho fatto io, a riferire quel che sa? Cosa teme, di dover poi rispondere alle domande dei componenti del Copasir e di essere obbligato, per legge, a riferire tutta la verità

Russiagate, Conte: tweet Trump non collegato a vicenda

"Il famoso tweet del presidente Trump, del 27 agosto 2019, che espresse apprezzamento per il mio operato come premier, non ha alcun collegamento con questa vicenda, considerato che la richiesta di Barr risale al giugno precedente e che questa richiesta e i suoi contenuti non sono mai stato oggetto di scambi o confronti tra me e l'allora presidente Trump", prosegue l’ex premier Conte.

“Le allusioni del quotidiano avrebbero trovato risposta immediata da parte mia se solo mi fossero state poste delle domande, alle quali come sempre non mi sarei sottratto. Invece si e' preferito alimentare sospetti infondati, sbattendo il mio nome in prima pagina, corredando il tutto con un articolo di Bonini che contiene giudizi palesemente denigratori e che mi accusa, in modo del tutto slegato dai fatti, di avere barattato un vantaggio personale con lo scambio di informazioni. A Bonini, che mette in discussione il mio operato come Presidente del Consiglio e la mia 'cultura della sicurezza nazionale', replico semplicemente che se lui, nello scrivere il suo articolo, avesse dimostrato una sia pur minima 'cultura della deontologia professionale' non si sarebbe mai permesso di scrivere queste infamita'", aggiunge Conte.

(RENZI REPLICA A CONTE CON UN VIDEO SU FACEBOOK: "NON SEI STATO CORRETTO". CONTINUA A LEGGERE)

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