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Politica
Strage Bologna e caso De Angelis, il diritto al dubbio è legittimo. Commento
Commemorazione della strage di Bologna. Foto Lapresse

Strage Bologna e il caso De Angelis, il commento di Cicchitto 

"L’ultima novità è che ci stanno sentenze che possono essere fatte a pezzi come tutte quelle che hanno ridicolizzato il teorema sulla trattativa stato-mafia e un’altra - quella di Bologna- che non può essere sfiorata perché si diventa ipso facto nazifascisti o come minimo amici e complici dei NAR.

Siccome su Ustica e Bologna  dimentichiamo quello che hanno scritto in molti  - da Zamberletti a Guzzanti a Tricarico a Echaurren ai documentati saggi del prof. Salvatore Sechi e l’appello firmato da molti personaggi di estrema sinistra “e se fossero innocenti?” ribadiamo il diritto al dubbio confermato dal fatto che a nostro avviso fra gli anni 69 74 segnati da una terribile strategia della tensione messa in atto dalla Cia dall'ufficio affari riservati dai nazisti Freda e Ventura, dal prefetto di Milano e dal questore Guida, che volevano destabilizzare per ristabilizzare e il 1980 quando la situazione è stata stabilizzata dalla vittoria del preambolo nella DC e di Craxi nel Psi dal loro incontro dialettico ma forte.

Invece il quadro del Mediterraneo era del tutto in subbuglio da Gheddafi per Malta ai palestinesi bisogna andarsi a rileggere quello che disse Parisi. Con il che non pretendiamo di dire una verità rivelata ma riaffermare il nostro diritto al dubbio nei confronti di tutti anche nei confronti di chi vuole schiacciare l’attuale governo sullo stragismo, governo rispetto al quale noi ci sentiamo all’ opposizione ma per altre ragioni”.

*Presidente di ReL Riformismo e Libertà 

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