Politica
Il centro si prepara per le Politiche. Obiettivo 10% e un governo che tagli fuori gli estremi. Anteprima: il piano di Calenda, Marattin & co.
Legge elettorale proporzionale. Premier alla Draghi. Inside

Luigi Marattin e Carlo Calenda
Occhi puntati anche su moderati e riformisti del Pd in imbarazzo per la linea di Schlein schiacciata sulla Cgil e su M5S e AVS
Dopo la vittoria netta e ampia in Campania e in Puglia Elly Schlein ha parlato chiaro: questa è la coalizione per costruire un'alternativa al Centrodestra guidato da Giorgia Meloni alle prossime elezioni politiche del 2027.
Ma c'è un'altra certezza assoluta, come Affaritaliani ha potuto appurare direttamente da fonti ai massimi livelli di Azione: Carlo Calenda e la galassia centrista-riformista non farà assolutamente parte del cosiddetto campo largo o Centrosinistra guidato dalla segretaria del Partito Democratico e schiacciato sulle posizioni di sinistra-sinistra della Cgil di Maurizio Landini pronto a bloccare l'Italia (di nuovo di venerdì) il prossimo 12 dicembre con lo sciopero generale contro la Legge di Bilancio per il prossimo anno.
Ma nessun rapporto nemmeno con la maggioranza di governo che include posizioni fortemente anti-europeiste come quelle della Lega e in particolare del vice-segretario Roberto Vannacci (velatamente filo-putiniano). L'obiettivo del terzo polo centrista, riformista e liberale è quello di aggregare intorno ad Azione una serie di movimenti e formazioni politiche, anche liste civiche, come ad esempio i liberaldemocratici di Luigi Marattin, per mettere in piedi una coalizione che abbia come obiettivo la doppia cifra. Pescare consensi in entrambi gli schieramenti tra gli elettori che non vogliono appiattirsi sugli estremi, M5S, AVS e Lega. Nel rassemblement potrebbero far parte anche alcune componenti di PiùEuropa che non condividono la scelta di stare con Italia Viva Casa Riformista di Matteo Renzi che ha ormai scelto Schlein e il campo largo.
Ma lo sguardo si allarga anche a moderati, riformisti e cattolici Dem che sono in grave imbarazzo a stare in un partito e in una coalizione schiacciata sulla Cgil e che sulle politiche europee e internazionali (vedi Gaza, Ucraina e soprattutto piano di riarmo della Commissione europea) ha posizioni critiche verso Bruxelles e non allineate ad esempio ai socialdemocratici tedeschi o ai socialisti spagnoli di Pedro Sanchez. L'obiettivo politico è quello di cercare sponde in Parlamento, da Forza Italia al Movimento 5 Stelle, per arrivare a una legge elettorale proporzionale modello Europee o tedesco.
In modo tale che, dopo il voto, al governo del Paese possa andare una maggioranza che unisca le forze europeiste, come il nascente terzo polo, e che lasci fuori gli estremi di destra (Carroccio e una parte di Fratelli d'Italia) e di sinistra (AVS, M5S e gli oltranzisti del Pd). Il premier? Presto per parlarne. Ma certamente una figura alla Mario Draghi, non necessariamente l'ex premier ed ex presidente della Bce, ma una personalità autorevole che possa riportare l'Italia nell'alveo europeo senza strizzare troppo l'occhio all'amministrazione Usa di Donald Trump come fa oggi Giorgia Meloni e come fa soprattutto il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini.
Tutte le notizie della sezione politica
