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Ultimo aggiornamento: 14:44

Riaperto il Louvre dopo il furto alla Lupin e calcolato il valore del "bottino". E la Gioconda? Intoccabile

Una maxi squadra di inquirenti formata da 100 persone è a caccia dei gioielli e dei banditi

di Marco Santoni

Riaperto il Louvre dopo tre giorni. Occhi puntati sulla Gioconda, ma rubarla è impossibile (grazie a un italiano)

Il Louvre ha riaperto questa mattina alle 9 le sue porte al pubblico dopo il furto di domenica scorsa, quando 4 ladri che si sono introdotti dal primo piano con un montacarichi hanno portato via 9 gioielli della Corona francese, per un valore stimato in 88 milioni di euro. Il museo ha comunque fatto sapere che alcune "parti sono inaccessibili al pubblico nella giornata di oggi", senza precisare quali. Il furto è avvenuto nella galleria di Apollo, al primo piano, con affaccio sulla Senna. La presidente-direttrice del Louvre, Laurence des Cars, è attesa oggi per le spiegazioni sulla vicenda alla Commissione cultura del Senato. Il museo più grande e frequentato del mondo ha riaperto dunque gli ingressi e ha lasciato entrare le persone. La galleria di Apollo, dove si trovavano i gioielli di epoca napoleonica custoditi in due teche, è rimasta chiusa.

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"L'inchiesta va avanti" ha assicurato stamattina ai microfoni di Europe 1 il ministro dell'Interno, Laurent Nuñez. Le indagini sono affidate alla Brigata di repressione del banditismo (BRB) e all'Ufficio centrale di lotta contro il traffico di beni culturali (OBC), con una mobilitazione di oltre 100 inquirenti. Ma la Gioconda è al sicuro? La risposta è sì e lo si deve anche a un italiano, dopo il furto infatti del 1911 da parte di Peruggia il sistema di sicurezza intorno a una delle opere più prestigiose al mondo è stato rafforzato ai massimi livelli.

Oggi rubare la Monna Lisa sarebbe quasi impossibile. Almeno così dicono i media francesi. Il dipinto è custodito in una teca blindata a prova di proiettile, dotata di sistemi di allarme e sensori di movimento. La sala in cui è esposta è sorvegliata da telecamere ad alta definizione e da personale di sicurezza armato. Ogni movimento sospetto viene rilevato in tempo reale, rendendo difficile anche solo avvicinarsi all’opera senza essere notati. A differenza di altre aree del museo, l’accesso alla Salle des États, dove si trova la Gioconda, è regolato da flussi di visitatori monitorati.

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