Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
AIUTI ALLE DONNE, PROGETTI EUROPEI PER MACULOPATIA, STUDI OPENNOSE
Commissaria europea Mariya Gabriel premiata da Osservatorio TutttiMedia con dott. Massimo Gaudina

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono aiuti europei per le giovani donne con aspirazioni nel settore ICT? Gabriella Grassi

Risposta: sì. Di recente è stata a Milano la  commissaria europea Mariya Gabriel, Commissaria europea  per innovazione, ricerca, cultura, istruzione e giovani, che ha ricevuto un premio dall’Osservatorio TuttiMedia a Milano, alla presenza del dott. Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza per il Nord Italia della Commissione europea  e ha ricordato diverse opportunità per le donne come   Women TechEU (rif. https://eic.ec.europa.eu/eic-funding-opportunities/european-innovation-ecosystems/women-techeu_en) una nuovissima iniziativa dell'Unione Europea. Il programma offre coaching e tutoraggio di prim'ordine alle fondatrici donne, oltre a finanziamenti mirati per aiutare a portare la loro attività al livello successivo. Donne TechEU offre infatti un sostegno finanziario all'impresa sotto forma di sovvenzione individuale di 75 mila euro per sostenere le fasi iniziali del processo di innovazione e la crescita dell'impresa al femminile; mentoring e coaching forniti dall'EIC Business Acceleration Services (BAS), nell'ambito del nuovo "Women Leadership Programme", che include eventi dedicati di networking e pitching; la possibilità di partecipare ad attività dedicate organizzate da InvestEU ed Enterprise Europe Network rete voluta dalla Commissione europea. La commissaria ha ribadito l’importanza di applicare il gender plan nei fondi Horizon Europe. Inoltre ha menzionato il progetto europeo “Girls go circular” (https://eit-girlsgocircular.eu/) che entro il 2027 formerà oltre 40mila giovani donne nel campo dell’innovazione digitale e dell’economia circolare. Il programma Horizon Europe ha un budget straordinario di 95,5 miliardi di euro. E poi con  ErasmusPlus ci sono 28 miliardi di euro. L’ investimento in istruzione, ricerca e innovazione è imponente per l’Unione europea e ha da sempre una attenzione al rispetto della parità di genere. Nonostante permangano disuguaglianze, negli ultimi decenni l'UE ha compiuto notevoli progressi in materia di parità di genere. Questo è dovuto a norme sulla parità di trattamento, l'integrazione della dimensione di genere in tutte le altre politiche (gender mainstreaming), misure specifiche a favore delle donne. Ora si punta a incentivare progetti sulle STEAM. Utile è inoltre la strategia per la parità di genere 2020-2025 della Commissione europea. Sono state premiate di recente anche alcune giovani studentesse dalla Commissione europea per progetti scientifici alla FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche- www.fast.mi.it) per il concorso europeo “I giovani e le scienze- Eucys” che si tiene ogni anno, come la studentessa  Giulia D’angelo (2006) che ha ideato un innovativo gioco per la divulgazione della chimica sostenibile, interattivo che utilizza smartphone e realtà aumentata con due suoi compagni dell’ITI Omar, Novara; tre studentesse del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Trento, Asha Said Warsame (2004), Sarah Litterini (2005), Elena Mendini (2004) che hanno sviluppato un metodo innovativo di analisi dei succhi di mela biologica e non-biologica valutando due parametri ovvero la concentrazione di fruttosio e di polifenoli.

Domanda: ci sono progetti europei per la maculopatia e per la retina? Vincenzo Prandi

Risposta: sì. Ci sono diversi progetti tra cui il progetto Macula della società scientifica oculisti ambulatoriali libero GOAL in collaborazione con Comitato Macula e con l’università di Milano che coinvolge diverse associazioni tra cui Donneuropee Federcasalinghe, Federspev, Ugis e la FAST-federazione delle associazioni scientifiche e tecniche. Si visitano con esame OCT gratuito  gli associati a queste realtà sopramenzionate per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione per la maculopatia in Italia e in Europa. La Tomografia ottica computerizzata (OCT), o Tomografia ottica a radiazione coerente, è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere delle scansioni della retina per la diagnosi precoce ed il follow-up di numerose patologie retiniche ed in particolare nelle maculopatie.  È necessario soprattutto per gli over 50 che questo esame sia effettuato per evitare che la maculopatia, se sotto-diagnosticata, possa portare a disabilità visiva”, sottolinea il dott. Danilo Mazzacane, segr. gen. Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi –GOAL. Inoltre per la retina si segnala il progetto scientifico  per retine sostitutive della Nasa (rif. https://www.nasa.gov/mission_pages/station/research/crew-4-head-to-iss-microgravity-science) che prevede la realizzazione di retine artificiali che potrebbero ripristinare una visione significativa per milioni di persone sulla Terra che soffrono di malattie degenerative della retina, tra cui la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare legata all'età. Lo studio sponsorizzato dall'ISS National Lab Protein-Based Artificial Retina Manufacturing valuta un processo di produzione per sviluppare retine umane artificiali utilizzando una proteina attivata dalla luce chiamata batteriorodopsina, che potrebbe sostituire la funzione delle cellule sensibili alla luce danneggiate nell'occhio. Il processo crea impianti applicando uno strato dopo l'altro di una pellicola sottile. La microgravità può migliorare la qualità e la stabilità dei film limitando l'aggregazione e la sedimentazione delle particelle che si verificano sulla Terra. Inoltre c’è il progetto europeo cofinanziato da Horizon della durata prevista di 4 anni, con tre milioni di euro denominato “HyVIS” è coordinato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) che, unendo nanotecnologia e ottica, svilupperà sinapsi bioniche per protesi retiniche, pensate per ridare la vista a persone affette da patologie quali la Retinite pigmentosa e la degenerazione maculare legata all'età (DMLE).

Domanda: ci sono studi innovativi transnazionali sulla salute del nostro naso? Mauro Curtarone

Risposta: sì. C’è  in effetti una mancanza di conoscenze riguardo la correlazione tra i sintomi riportati dai pazienti con patologie nasali e l’effettiva necessità di un trattamento chirurgico. Fino ad ora, infatti, i chirurghi hanno basato le loro scelte cliniche sull’esperienza in quanto in un intervento di correzione del setto o di riduzione di un turbinato ipertrofico non esistono standard procedurali riconosciuti che stabiliscano quanto tessuto del turbinato o quanto osso del setto nasale vadano rimossi per ristabilire la corretta fisiologia nasale. Non è nemmeno noto con certezza il limite oltre il quale tale rimozione potrebbe causare danni alla fisiologia del naso. Una conoscenza approfondita del legame tra morfologia e fisiologia della cavità nasale, associata ad un approccio paziente-specifico tramite virtual surgery per ogni paziente affetto da patologie nasali, costituirebbero le basi per una rinologia più funzionale. Tra i progetti innovativi in questo ambito si segnala il progetto OpenNOSE del Politecnico di Milano, in collaborazione con un team di chirurghi otorinolaringoiatri dell’ASST San Paolo e dell’Università di Milano. Il progetto studia e sviluppa una procedura open-source per la simulazione numerica patient-specific dell'aerodinamica nasale. Gli avanzamenti nelle capacità di calcolo e modellazione hanno permesso infatti alla fluidodinamica computazionale (CFD) di affrontare geometrie complesse come quelle della cavità nasale ottenendo risultati significativi anche con modelli di calcolo relativamente economici. Le prime attività di OpenNOSE, attivo da oltre un decennio, riguardavano la simulazione numerica del flusso nelle cavità nasali di pazienti sani o affetti da patologie nasali, ma rapidamente le attività si sono moltiplicate e diversificate. Fra l’altro, è stata realizzata una serie di prototipi di testa umana anatomicamente accurati, per i quali complesse misure sperimentali e simulazioni numeriche si propongono di creare un benchmark unico al mondo per la comunità scientifica di riferimento. Il gruppo di lavoro OpenNOSE sta crescendo: ai fluidodinamici e chirurghi otorinolaringoiatri si sono aggiunti esperti di Machine Learning e di Intelligenza Artificiale ed altri esperti in futuro. Grazie alle moderne tecniche di imaging diagnostico, è possibile ricostruire esattamente la geometria nasale permettendo un approccio patient-specific al fine di trovare il miglior trattamento personalizzato tramite virtual surgery. La fluidodinamica computazionale consente di studiare localmente il flusso all’interno della cavità nasale ad un livello di dettaglio che le tecniche sperimentali in-vivo e in-vitro non possono fornire. “Al momento abbiamo più domande che risposte,” spiega Maurizio Quadrio,  professore di Fluidodinamica e Turbolenza,  del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali al Politecnico di Milano e Mercator Fellow del Karlsruher Institute of Technology , ” perché si è aperto un mondo di approfondimenti e di domande: la complessità anatomica delle cavità nasali è incredibile, e non esiste un naso uguale ad un altro. Siamo partiti da un caso specifico clinico (il mio), e la prima tesi all’interno di OpenNOSE è stata elaborata nel 2011 con Stefano Corti”.  Il prof. Maurizio Quadrio coordina a livello internazionale diversi studi sulla fluidodinamica nasale da oltre dieci anni, in particolare in Italia e in Germania. “Con OpenNOSE è facile considerare casi specifici, ad esempio pazienti con deviazioni settali,” spiega il prof. Maurizio Quadrio,” e la nostra ambizione è quella di mettere a punto metodi generali per trattare i casi particolari. Il nucleo originale di OpenNOSE è il frutto di una intensa collaborazione con il reparto di otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Paolo di Milano con il team del prof. Giovanni Felisati di cui fa parte il ricercatore dott. Alberto Saibene. Negli anni, con il mio gruppo abbiamo realizzato diversi studi, ad esempio sulla modellazione della turbolenza, sulla ottimizzazione fluidodinamica per la chirurgia del setto nasale, abbiamo studiato l’effetto della temperatura nella fluidodinamica nasale  e con la fluidodinamica computazionale applicata alla deviazione del setto nasale abbiamo studiato un approccio moderno alla progettazione di un intervento chirurgico di settoplastica, abbiamo sviluppato un dispositivo di laboratorio che simula il respiro nasale umano, stiamo costruendo un grosso database di scansioni TAC che sarà messo a disposizione dell’intera comunità scientifica, stiamo sviluppando una teoria per poter confrontare in modo significativo diverse anatomie e la loro fluidodinamica nasale, abbiamo effettuato simulazioni ad altissima fedeltà (simulazioni numeriche dirette) della fluidodinamica nasale, valutandone gli aspetti di efficienza computazionale e creando un codice di calcolo ad hoc. Una conoscenza approfondita della normale funzione nasale e la comprensione del rapporto tra morfologia e fisiologia del naso sarà la base per innovare la rinochirurgia funzionale; non mancano ricadute su pratiche e strumenti clinici, come il rinomanometro su cui stiamo lavorando. Inoltre con la chirurgia virtuale si potranno provare diverse strategie chirurgiche per risolvere un problema specifico, e trovare quella più adatta senza corrompere la fisiologia nasale di ogni paziente”. Studiando infatti il naso si sono scoperti molti altri aspetti che occorre approfondire e il prof. Quadrio da quattro anni ha avviato anche una collaborazione con il prof.  Giacomo Boracchi, che afferisce al DEIB, (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria) del Politecnico di Milano, con il cui team sono state affinate delle tecniche e modelli di Machine Learning in ambito fluidodinamico, e che sottolinea:”Il nostro obiettivo è di utilizzare tecniche di machine learning per analizzare un campo fluidodinamico, calcolato all'interno delle vie aeree di un paziente, per predire quale sia l'intervento più adatto secondo un otorino esperto. Questi campi fluidodinamici sono dati enormi da gestire (grandi fino a 20 - 50 volte le immagini che tipicamente vengono classificate), e per addestrare un modello di machine learning in grado di predire la patologia o il miglior intervento da eseguire su un paziente occorrono molti dati annotati. Tuttavia, nel nostro scenario è molto difficile reperire tali dati perché dietro ad ogni dato annotato c'è: una TAC di un paziente, una costosa simulazione fluidodinamica e un'attenta analisi di un otorino esperto. Per questo motivo abbiamo scelto di identificare, in collaborazione con il Prof Quadrio del DAER, informazioni significative da estrarre dal campo fluidodinamico per facilitare l'apprendimento del classificatore. Il nostro approccio si scosta significativamente dal tipico utilizzo del machine learning in fluidodinamica, che viene utilizzato per velocizzare o migliorare le simulazioni, e quindi fornire stime che sarebbero altrimenti calcolabili numericamente. Nel nostro caso, il modello di machine learning predice le decisioni di un esperto, che non sono calcolabili altrimenti.”

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