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Joao Fonseca, ecco chi è il nuovo fenomeno del tennis mondiale

Potenza esplosiva, dritto e servizio da brividi, la giusta dose di spensieratezza. Ecco chi è il brasiliano che spaventa i big del tennis

di Andrea Soglio

Joao Fonseca, la nuova stella del tennis mondiale

Il nuovo nome del tennis mondiale sulla bocca di tutti è Joao Fonseca; brasiliano, 18 anni, ha cominciato a far parlare di se un anno fa alle sue prime apparizioni nel circuito Atp professionistico. Ma è agli Australian Open 2025 che si è guadagnato definitivamente le luci della ribalta. A Melbourne infatti ha superato i 3 turni delle qualificazioni senza mai lasciare un set agli avversari e concedendo loro in totale solo 12 game. Nel primo turno poi ha battuto per 3 set a zero la testa di serie numero 9, il russo Rublev.

Lo scorso anno aveva stupito tutti vincendo già tornei nel circuito Challenger e poi dominando le Next Gen Finals, il torneo dei migliori giovani del circuito.

Le caratteristiche

Il gioco di Fonseca si basa sulla velocità. Servizio e dritto infatti sono molto violenti con velocità registrate ben sopra alla media dei suoi rivali nel circuito. Il tutto spinto anche da un fisico potente ed esplosivo (Fonseca è alto 1,86).

A questo si aggiunge una freddezza, una maturità non banale per un giovane di quell'età. Basta vedere come ha concluso il secondo tie-break con Rublev; due vincenti, il primo di rovescio, il secondo di dritto, a riprova del fatto che non sente la pressione nei punti importanti.

Le aspettative

Le sue prestazioni con i pari categoria e le prime apparizioni con i professionisti hanno subito fatto gridare al "fenomeno" e c'è chi addirittura lo vede in grado fin da subito per competere anche per i tornei che contano, come lo slam in Australia.

Certo, la pressione sul ragazzo d'ora in avanti è destinata a salire, con tutte le difficoltà che comporta.

L'opinione di Stefano Pescosolido (Sky Sport)

"L'ho visto per la prima volta a Bologna, in Coppa Davis poi a Lione, - ci dice la voce di Sky Sport - è un giocatore che ti cattura, che ha qualcosa di diverso. Mi piace il suo modo di stare in campo perché cerca sempre di fare il punto, non sta ad aspettare e non teme nemmeno i momenti delicati, un po' come fa Sinner; basta vedere come ha affrontato il primo grande match con Rublev, su un campo importante. Non ha mai tremato. Dal punto di vista tecnico poi c'è poco da dire. Dritto, rovescio e servizio sono ottimi ed è capace con ciascuno dei tre di crearsi dei vincenti. Dal punto di vista fisico ha già doti notevoli ma vista la sua età può ancora crescere. Va da questo punto di vista testato soprattutto nei tornei 3 su 5. Credo per questo che quest'anno lo vedremo tra i primi 50 e nel 2026 me lo immagino addirittura nei primi 10, un futuro quindi radioso. Certo, ci saranno dei momenti di difficoltà come normale che sia per un giovane".

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