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Coronavirus, flash mob delle guide turistiche in piazza Signoria a Firenze

Dopo il grido di allarme di hotel, ristoranti, locali pubblici e proprietari delle tante home holidays fiorentine - le ormai note case vacanze date in affitto per brevi periodi sui portali internet più diffusi come Airbnb - anche le guide turistiche scendono in piazza (della Signoria) a Firenze per lanciare un appello e allo stesso tempo per tranquillizzare i potenziali turisti che non vengono più nelle città d’arte come Firenze perché impauriti del contagio. Per rassicurare il settore lanciano  #Italyissafe con l'obiettivo di combattere "la psicosi generata dall'emergenza Coronavirus" che ha portato alla cancellazione di prenotazioni turistiche in Italia da tutto il mondo. "Non facciamo parte di nessuna associazione ufficiale ma viviamo sulla nostra pelle le conseguenze della psicosi generata dall’emergenza Coronavirus. Le numerosissime cancellazioni di questi giorni e quelle già annunciate nel mese di marzo peseranno moltissimo sulle nostre famiglie. Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce" - afferma Consuelo Romero - guida turistica fiorentina portavoce di gruppo di guide nato da un passaparola sul web e portavoce delle preoccupazioni del settore turistico, che oltretutto in una città come Firenze fa da traino a tutte le attività collegate, come musei, teatri, ristoranti e locali pubblici. Tra loro, in piazza della Signoria per visitare i musei cittadini, l’attore Vinicio Marchioni, impegnato in questi giorni al Teatro della Pergola con lo spettacolo I soliti ignoti, la prima versione teatrale del mitico film di Mario Monicelli, uscito nel 1958 e diventato con il tempo un classico imperdibile della cinematografia italiana. “Nei primi giorni di programmazione alla Pergola abbiamo registrato un forte calo, come molti altri luoghi pubblici - afferma Marchioni – ma per fortuna il pubblico sta tornando a riempire il teatro, e domani (domenica 1 marzo, ndr) per l’ultima replica dello spettacolo siamo fiduciosi che ci sia una buona affluenza”. Tra le guide turistiche presenti al flashmob in piazza della Signoria anche Vannozza Corsini, iscritta all’albo delle guide turistiche del capoluogo toscano. “Siamo qui ad affermare l’importanza di tornare a visitare le città d’arte come Firenze, dove l’impatto negativo della mancanza di turisti sta coivolgendo tutta la filiera dell’economia cittadina. Vogliamo che l’hashtag  #italyissafe diventi virale e che passi il messaggio che non c’è da aver paura a venire in Italia – sottolinea Corsini - realizzeremo a breve anche un video in più lingue per dire che l’Italia è un paese sicuro dove poter visitare chiese, palazzi e musei. E poi non esistono solo le classiche mete d’arte; in Toscana, ad esempio, abbiamo magnifiche dimore storiche sulle colline e nelle campagne in prossimità delle città d’arte dove apprezzare la buona cucina, il vino e l’olio. Se i turisti hanno paura a frequentare luoghi affollati, questa può anche essere l’occasione per valorizzare dei luoghi meno affollati ma di non minor fascino”. Ma il grido di allarme arriva anche dalle campagne dove Coldiretti, sulla base del monitoraggio condotto negli agriturismi di Campagna Amica associati a Terranostra, dipinge uno scenario a tinte fosche con il 70% delle cancellazioni delle prenotazioni dei turisti nelle strutture agrituristiche. “La situazione è grave e preoccupante –  denuncia Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – con il 70% delle disdette delle prenotazioni nel breve periodo e del 30% fino all’estate. A forte rischio a questo punto l’andamento delle ricettività per il perdio di Pasqua, storicamente uno dei più indicati per la vacanza in agriturismo”. In Italia sono  23.000 gli agriturismi che offrono la possibilità di stare all'aria aperta lontano dalle preoccupazioni e di questi ben 4.500 si trovano in Toscana dove leader dell’ospitalità agrituristica regionale è Siena con 1150 aziende seguita da Grosseto con 960 e Firenze con 600. I posti letto dell’agriturismo toscano contano 31mila camere e 700 piazzole che accolgono oltre 60mila persone.  

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