Giornata Mondiale delle Aree Umide, nell’Agro Pontino al via un progetto video degli studenti per raccontare la storia delle bonifiche dall’Ottocento a oggi - Testimonial dell’iniziativa è il Premio Strega 2010 Antonio Pennacchi – Un ambizioso progetto video culturale prodotto dagli studenti di quatto istituti di Latina per riscoprire la storia dell’Agro Pontino, e in particolare delle sue paludi. Quattro istituti scolastici latinensi hanno infatti vinto un bando del Ministero dell’Istruzione per riscoprire la storia di una delle bonifiche più famose della storia europea. Trentadue ragazze e ragazzi, otto per ciascuna scuola, sono partiti alla riscoperta di un pezzo di storia agraria e sociale italiana, un viaggio durante il quale dovranno imparare come si svolge una ricerca storica, quali sono i mezzi e le conoscenze necessarie per eseguirla e come girare il materiale video per raccontarla. Una ricerca ancora più importante oggi, 2 febbraio, data che celebra la Giornata Mondiale delle Aree Umide.
Le nozioni di base della sceneggiatura del cortometraggio
Per sostenere le ragazze e i ragazzi dei quattro istituti, nel progetto verranno coinvolti alcuni esperti di vari settori, come il ricercatore-archeologo Francesco Moriconi per il rigore scientifico e Massimiliano Lanzidei per le nozioni di base della sceneggiatura del cortometraggio. Alla fine del percorso, che comprende anche una ricerca etnomusicologica, saranno diffusi i video elaborati dagli studenti che avranno curato tutte le fasi del progetto come la scrittura delle sceneggiature, la selezione degli attori e preparato costumi e scenografie.
Antonio Pennacchi
Lo scrittore Antonio Pennacchi, Premio Strega 2010 per il suo libro “Canale Mussolini” che narra il periodo della bonifica con inimitabile maestria, partecipa al progetto come testimonial e sarà coinvolto negli incontri con i trentadue studenti protagonisti del progetto storico-culturale.
La Giornata Mondiale delle Aree Umide
Lungo l'Italia "sono 180 le aree naturalistiche, cogestite dai Consorzi di bonifica per una superficie complessiva di 200.000 ettari, pari a 4 volte il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise: si va dai boschi planiziali lombardi alle lagune interne della Sardegna, dai laghi laziali dell'Agro Pontino alle aree di espansione delle piene in Emilia Romagna". Lo rende noto l'Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) in occasione della Giornata Mondiale delle Aree Umide, che ricorre il 2 febbraio e che quest'anno ha come slogan: "Acqua, zone umide e vita".
Per zone umide, spiega l'Anbi, si intendono aree inondate d'acqua in modo permanente o stagionale inclusi stagni, paludi, laghi, fiumi, pianure alluvionali. Poi ce ne sono altri artificiali, perlopiù creati e idraulicamente gestiti in Italia dai Consorzi di bonifica - dalle risaie ai bacini per la fitodepurazione, dalle oasi naturalistiche alle casse di espansione, precisa la nota - che ne fanno esempi d'eccellenza internazionale.
La storia delle bonifiche
Il complesso progetto di "bonifica integrale", che favorì lo spostamento delle popolazioni più povere nelle zone da sanare, affonda le sue radici a partire dai primi decenni dopo l'unità di Italia e si consolida in età giolittiana e non, come erroneamente si crede, durante il regime fascista. Nel 1878, dopo lo spostamento a Roma della capitale, venne approvata la legge del progetto di bonifica locale dell'Agro Romano n. 4642, che avrebbe poi rappresentato un modello per i futuri interventi specialmente a partire dal primo dopoguerra.
Gli istituti di Latina coinvolti - ITC “Vittorio Veneto – Salvemini” (capofila del progetto), il liceo “A. Manzoni”, l’I.C. “G. Giuliano” e l’I.C. Tasso
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