Il 9 novembre di quest'anno saranno passati 30 anni dalla caduta del muro di Berlino e della cortina di ferro che divideva i Paesi dell'est, che erano sotto il controllo di Mosca, dai Paesi occidentali e con democrazia liberale.
E molti iniziano a dimenticare che se possiamo scendere in piazza a protestare contro i governi nelle capitali europee lo dobbiamo a chi, prima di quella data, ha saputo tenere ferma la barra dei diritti dell'individuo contro chi li voleva sacrificare per edificare una società che molti ritenevano assolutista o tirannica, e che purtroppo spediva i dissidenti al confino.
Ora quella vittoria della democrazia sembra scontata ma non lo era, anzi nel '900 non sono mancati momenti in cui sembrava che l'Unione Sovietica e il blocco comunista avrebbero conquistato anche l'Occidente.
RONALD REAGAN E MARGARET THATCHER
“Ci sono due esponenti politici che più di tutti gli altri sono stati feroci lottatori contro quei regimi: Ronald Reagan e Margaret Thatcher” dichiara Giampaolo Giorgio Berni Ferretti, Vice-capogruppo Forza Italia Municipio 1 di Milano.

“Crediamo che sia arrivato il momento di ricordarli e farli conoscere alle nuove generazioni intitolando a Reagan una via tra quelle di prossima costruzione nel nostro Municipio e alla ex-primo ministro britannico una scuola o una palazzina o altro edificio per cui non è necessario chiedere una deroga alla regola che impedisce di dedicare vie e piazze a persone decedute da meno di 10 anni (Margaret Thatcher è scomparsa nel 2013).”
L’iniziativa, oltre a Berni Ferretti, è caldeggiata da Federico Benassati, Vice-capogruppo Forza Italia Municipio 1 di Milano, Mattia Pozzi, consigliere Forza Italia Municipio 1 di Milano e Gianni Rubagotti, Membro del Consiglio Generale del Partito Radicale.
LE IDEE LIBERALI
“Speriamo che questa iniziativa possa anche portare a riscoprire e ristudiare le loro politiche economiche liberiste e le loro idee liberali, che tanto poco hanno finora trovato spazio in un paese come il nostro che invece di governi Thatcher e Reagan avrebbe profondo bisogno” concludono i sostenitori del progetto.
In effetti Milano è la candidata ideale per ricordare queste due figure che, al di là delle polemiche suscitate a suo tempo, hanno rilanciato una idea di Europa senza divisioni. Non solo perché Milano è la città più europea del nostro Paese, per cultura e struttura economica, ma anche perché è la città natale di uno degli estensori del Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli (Ernesto Rossi, cioè Eugenio Colorni).
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