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Coronavirus
Coronavirus? Basta avere paura: così moriamo prima del contagio

Questa sera non ho guardato i soliti tre TG delle 20, mentre cenavo ho visto le repliche datate di Texas Walker e dell'A-Team, su Iris Tv. Non sapevo nemmeno di avere Iris Tv nella chiavetta tv del mio PC, e non ricordavo più nemmeno i nomi di quelli dell'A-Team; Chuck Norris invece lo ricordavo benissimo, come dimenticare Chuck! E dopo aver cenato ho spento PC e WiFi, ho aperto un libro, e ho finito adesso di leggere soltanto per scrivervi. Per scrivere ai lettori, agli amici, ai pazienti, ai dottori, ai politici, agli operatori del settore, a chiunque può arrivare questo articolo, per dire a tutti una sola parola: basta!

Davvero: basta. Sono otto mesi che non faccio altro che parlare di Covid, che documentarmi sul Covid, che scrivere di Covid, che partecipare a conferenze stampa giornaliere sul Covid: mangio Covid, sorseggio Covid e mi addormento pensando al Covid, e al risveglio ho sul comodino il Covid che mi aspetta per aggiornarmi sulle novità del giorno. Non ne posso più delle Terapie Intensive che si riempiono e si svuotano e poi si riempiono ancora; delle ambulanze che aumentano o che diminuiscono, degli stucchevoli guru ospiti dei Talk-Show che si contraddicono l'un l'altro alla velocità della luce. Degli intubati, degli starnuti, degli esperimenti in laboratorio di Whuan, dei Conte-che-bravo, dei Salvini-che-pirla, dei bonus, della cassa integrazione, dei monopattini, degli errori fatti e di quelli non fatti, degli: "e-ma-io-farei-così".

Basta, sul serio: basta! In questi otto mesi ho capito che ci sono solo tre sole circostanze importanti da conoscere e che contano e che hanno davvero valore, la prima: il virus è pericoloso, può far male e può uccidere; ed è quello che hanno sempre fatto tutti i virus del mondo, e questo pare essere soltanto un po' più figlio di puttana degli altri.

La seconda: non possiamo fare altro che indossare, e bene, la mascherina, sempre; pretendere la distanza, evitare uscite inutili, e attuare un serio e responsabile "auto-lock-down", senza se e senza ma, visto che questa volta Conte li aveva davvero tutti contro con i fucili puntati sul petto e non ce l'ha fatta a metterlo in atto. La terza: aspettare che arrivi un vaccino, che il Covid non trovi più ospiti così facilmente, e pregare. Pregate Dio, Allah, Pan, il Sole, la vostra Musa, pregate chi cazzo volete: ma pregate, male non vi farà.

Tutto il resto non serve niente, perchè tanto non ne capite niente, non ne sapete niente, non siete in grado di giudicare o controvertire o di argomentare "cum grano salis" niente di tutto quello che ci viene propinato, non dai Media, attenzione: ma da chi informa i Media. Perchè anche i giornali fanno quello che han sempre fatto, proprio come i virus, e ci sono giornali serissimi, altri meno seri, altri illeggibili, ma in ogni caso le notizie che leggete sono le notizie che i giornali ricevono e che pari pari vi girano. Punto. Fine della storia. Poi ci sono le eccezioni: quelle poche testate libere, ma libere veramente, che si preoccupano di pubblicare solo cose stra-sicure, stra-certe, stra-vere, ma sono una minoranza e in via di estinzione e tra l'altro poco letti e poco fruibili in rete.

Quindi, il consiglio spassionato, ma onesto, che vi da un giornalista che da 30 anni, seriamente e con professionalità e con scrupolosa e attenta verifica dei fatti, fa cronaca, politica e attualità, è questo: documentatevi, ma il giusto, non eccedete, non fatevi prendere da quella foga inutile e maniacale, fatelo al massimo per quei 5/10 minuti al giorno: fate scorpacciata di dati certi e sicuri e attendibili, e poi basta. Non pensateci più, fate altro: tornate a cucinare, a bere, a disegnare, a leggere, a suonare, a giocare a carte, a parlare di calcio di donne e di sport; tornate a non fare niente piuttosto, ma smettetela di improvvisarvi esperti; non lo siete mai stati e non lo sarete mai. Non fatevi domande inutili che non troveranno mai risposta; non almanaccate complotti ridicoli e non mettetevi nei panni di chi è alla macchina dei bottoni, perchè voi non sarete mai in quella stanza, quindi è del tutto inutile farlo, non serve a voi, e soprattutto non serve a niente e a nessuno, perchè tutto resta com'è. E' sempre andata così, e sarà così anche questa volta.

Dimenticate il Covid, temetelo come la peste, ma dimenticatevelo per tutto il resto del giorno, non pensateci più, non parlatene più, non guardatevi gli speciali, i contro speciali, le dirette, gli inascoltabili consigli della D'Urso, le trasmissioni in diretta sul Covid, gli approfondimenti sul Covid: basta, per carità! Bisogna reagire, tutti quanti, e tutti quanti dobbiamo tornare a cercare di vivere, di ridere, di pensare a cose belle, non dico come prima, è impossibile; ma come meglio si può e come meglio ci riesce. Sempre osservando con serietà e scrupolosità questi nuovi precetti di sicurezza da non dimenticare e da da mettere in pratica assolutamente. Ma è ora di smetterla di "infistonarsi" solo su questo cazzo di Covid, che è diventato una ludopatia, uno stress, una scimmia, un'ansia perenne, un liet-motiv di morte.

Spegnete le televisioni, chiudete Internet dopo quei 5/10 minuti "seri" di informazione corretta, e mettetevi a fare altro, pensate ad altro, e se proprio non riuscite a spegnere quella vostra maledetta televisione, sintonizzatela su Iris Tv, perchè a una cert'ora, invece del TG, potrete vedervi le repliche datate dell'A-team e di Texas Ranger, e vi renderete conto che sono sì inverosimili, eccome; ma saranno sempre meno inverosimili di questo circo Barnum del Covid che ogni giorno ci ammorba e ci uccide, più di paura, di ansia e di stress, che di altro.

 

 

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