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Coronavirus
Scuola, clamoroso a Milano: un preside "scavalca" Draghi. Dad con un solo caso

Il ministro dell'istruzione chiede la didattica a distanza anche con un solo positivo in classe e Draghi lo smentisce ripristinando le lezioni in presenza: ma i presidi si ribellano e ordinano la Dad per tutti anche con un solo alunno contagiato

Nei giorni scorsi il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi aveva spiegato chiaramente come la nuova ondata di contagi, probabilmente collegata alla nuova variante Omicron, rendesse necessario riattivare la didattica a distanza anche in caso di una sola positività all'interno di una classe.

La sua circolare, tuttavia, è durata il breve spazio di 24 ore: giusto il tempo che Mario Draghi (come rivelato in questo retroscena) stoppasse il ritorno alla Dad per tutelare il più possibile quella didattica in presenza per la quale si è più volte battuto da quando è subentrato a Giuseppe Conte.

Il dietrofront del Governo sulla circolare del ministro Bianchi sta mandando in seria confusione le scuole, dove si registrano sempre più casi di positività al Covid-19. E così, come rivela il documento pubblicato da affaritaliani.it, i presidi corrono ai ripari organizzando la Dad anche nelle classi con un solo positivo, ignorando l'ultimo orientamento del Governo.

La preoccupazione dei Presidi per i nuovi contagi

La (ventilata) decisione dell'Esecutivo non è piaciuta ai Presidi, alle prese con una nuova emergenza di difficile gestione e che, è bene ricordarlo, comporta anche delle notevoli responsabilità per chi è chiamato a tutelare la salute dei ragazzi. Un compito difficile, soprattutto considerando come il tracciamento dei casi scolastici fortemente richiesto dalle Regioni non stia certamente procedendo per il meglio, per tacere di altri strumenti ormai finiti nel dimenticatoio come la ricerca di nuovi spazi fisici per dislocare gli studenti senza assembramenti o i famigerati banchi a rotelle.

“C'è un caso di positività: subito in Dad”

Un segnale evidente della confusione imperante è il fatto che, a fronte di un singolo caso di positività, vi siano scuole che dispongono la didattica a distanza, in pratica scavalcando il Presidente del Consiglio. Avendo appreso del cambio di rotta solamente dai giornali, le scuole applicano comunque la circolare-Bianchi a scopo precauzionale, pur rimettendosi alle successive indicazioni delle aziende sanitarie competenti, come è ovvio che sia. A dimostrarlo, a titolo di esempio, è il documento pubblicato da affaritaliani.it relativo a una scuola della Lombardia, dove peraltro già da alcune settimane si segnalava la preoccupazione di insegnanti e dirigenti scolastici per la nuova ondata di contagi. Più in generale, fonti di affaritaliani.it ritengono ormai pressoché assodato che in Lombardia si arrivi a decretare la zona gialla prima di Natale, nella speranza che il contenimento dei contagi serva per arrivare alla prossima stagionalità, quando tra naturale stagionalità e terze dosi di vaccino anche le nuove varianti potrebbero essere sotto controllo.

Nel frattempo, come gestire le scuole?

Auspicabilmente, per casi come quello evidenziato dal documento che pubblichiamo, già nelle prossime ore arriverà un chiarimento utile a fare un minimo di programmazione sia delle attività scolastiche che di quelle dei genitori, che ovviamente in caso di Dad dei figli devono attrezzarsi e rivedere i propri impegni di lavoro. Tuttavia, stupisce che, con i numerosi segnali preoccupanti che arrivano da numerosi altri Paesi europei (compresi quelli vicinissimi, come Austria e Germania) ancora una volta le decisioni sulla scuola siano accompagnate da questa perdurante incertezza.

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