A- A+
Coronavirus
Pisa, bambina positiva al Covid ma dopo 1 mese il tampone non c'è

Sono molti i disagi e le segnalazioni nella città di Pisa per i ritardi nell’esecuzione e nei risultati dei tamponi. In città e in provincia i casi sono aumentati in modo clamoroso negli ultimi dieci giorni accrescendo anche il caos mentre le forze in campo sono sempre le stesse e non proporzionali rispetto all’emergenza. Fra i disagi segnalati dai cittadini ci sono quelli di famiglie ‘dimenticate’ o i racconti degli ex ospiti di un albergo sanitario che, rilevano, sarebbero potuti uscire prima dalla reclusione se non ci fossero stati ritardi sull’esecuzione dei tamponi. “Si sono dimenticati di noi. Da dieci giorni la sorveglianza dell’Asl non ci chiama e non sappiamo se mia figlia sia ancora positiva al Covid né se mio marito ed io siamo stati contagiati”.

Lo sfogo è di una libera professionista di Pisa reclusa in casa dal 28 settembre dopo che la figlia di sei anni ha dovuto sottoporsi a tampone. La piccola frequentava il dopo scuola di un istituto religioso da cui è partito un importante focolaio che, tramite i bambini, ha diffuso il virus in un’altra scuola elementare della città. La rabbia della donna è ancora più forte perché né per lei né per il marito l’Asl pisana ha mai disposto il tampone: “Ci hanno sempre risposto che ce lo avrebbero fatto solo se avessimo avuto i sintomi”. Ma qualcosa non torna, visto che, come spiega la professionista: “Ad altri genitori asintomatici dei compagni di scuola di mia figlia il tampone è stato fatto”. La donna ha prima pazientato, poi ha deciso di segnalare la situazione al prefetto, “anche per capire se siamo ancora nel registro delle quarantene obbligatorie oppure possiamo uscire. Stiamo impazzendo”.

Il sospetto è che ci si sia dimenticati di loro: “L’ultima telefonata degli operatori dell’Asl addetti alla sorveglianza – racconta la donna – l’ho ricevuta il 17 ottobre. Mi comunicavano che mia figlia avrebbe dovuto ripetere il tampone entro il 20: l’8 ottobre, infatti, era ancora positiva al virus”. “Ora sono passati dieci giorni – commenta – e non si è fatto vivo nessuno. Non ci chiamano neanche più per sapere se siamo in casa e stiamo osservando la quarantena. La situazione sta diventando insostenibile. E vorremmo sapere se anche noi siamo positivi o meno”.

Da un mese niente coccole né abbracci per questa bambina che, con delicatezza e una certa sofferenza, viene tenuta a distanza dai genitori, in casa. E che, prima di un altro tampone non potrà tornare a scuola: “Dal 14 settembre – spiega la madre -, mia figlia è andata a scuola in tutto 8 giorni. Il suo ultimo giorno di scuola è stato il 25 settembre, perché poi hanno dovuto chiudere per via dei contagi. Da lunedì 19 ottobre i suoi compagni sono rientrati, mentre lei è ancora a casa. La settimana scorsa, martedì e giovedì ha fatto 3 ore totali di didattica a distanza”.

Dimenticati e abbandonati a loro stessi dal sistema sanitario locale si sono sentiti anche gli oramai ex ospiti di un albergo sanitario della città di Pisa. Avevano accettato, da asintomatici, di ‘ricoverarsi’ in questa struttura per permettere ai familiari, negativi al Covid, di uscire dalla quarantena e proseguire le loro attività. E alla fine la loro permanenza si è trasformata in una specie di prigione, a causa del ritardo con cui venivano eseguiti i tamponi e arrivavano i risultati. “Sarei potuto uscire molto prima – racconta un pensionato di 64 anni – se non avessi dovuto aspettare 12 giorni per il secondo tampone che, da protocollo vecchio, avrebbe dovuto confermare la negatività e ridarmi la libertà.

Sono riuscito a ottenerlo solo dopo aver alzato la voce e grazie a una coincidenza. Nel frattempo, nello stesso giorno sempre l’Asl aveva mandato i medici a casa mia per farmi il tampone. Ma io ero in albergo”. Gli ex ospiti dell’albergo sanitario denunciano lo stato di abbandono e l’assenza di interlocutori per chi vive la quarantena in attesa dei tamponi. “Ho passato una giornata attaccato al telefono: dalle 11 alle 15 in attesa al numero verde indicato dall’Asl Toscana Nord Ovest. A un certo punto, quando era quasi il mio turno, è caduta la linea. Sono piombato nella depressione”.  

 

Commenti
    Tags:
    pisabimba positiva covidbimba positiva covid pisa





    in evidenza
    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

    E la hit "Sinceramente" esplode all'estero

    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

    
    in vetrina
    Affari in rete

    Affari in rete


    motori
    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.