Cronache
Firenze, mazzetta da 2.800 euro. Arrestato il numero 1 dei costruttori
In manette è finito Stefano Fani, presidente di Ance Firenze per il triennio 2014-2017
Arrestati mentre la mazzetta di soldi passava di mano. Sarebbe accaduto giovedì pomeriggio quando i finanzieri sono poi entrati in azione. Le Fiamme Gialle hanno così fermato due persone: si tratta di un funzionario del «Provveditorato alle opere pubbliche della Toscana Umbria e Marche» e di un imprenditore. Almeno per il momento non è chiaro se dietro l’arresto ci possa essere una dazione di denaro per «sbloccare» un appalto oppure per «pilotare» un lavoro: soltanto stamani in Procura saranno depositati gli esiti delle prime indagini.
In manette è finito Stefano Fani, presidente di Ance Firenze per il triennio 2014-2017, uno dei nomi più in vista della città: Fani, architetto, è presidente e direttore tecnico Società Italiana Restauri Edili (SIRE Costruzioni), impresa specializzata in interventi di restauro e recupero di edifici monumentali, nella costruzione e ristrutturazione di edifici civili, industriali, commerciali ed a destinazione alberghiera. Il 13 luglio del 2011 fu insignito dall’allora sindaco Matteo Renzi del Fiorino d’oro in «qualità di presidente della società sportiva Settignanese» nel Salone de’ Cinquecento, a Palazzo Vecchio.
Il blitz è avvenuto nella centralissima via de’ Servi dove i finanzieri avrebbero anche ripreso il passaggio di denaro attraverso una telecamera: con tutta probabilità anche oggi potrebbero essere depositate in Procura le immagini. Si tratta di uno stratagemma investigativo, questo, che le forze dell’ordine hanno messo in atto anche in passato per inchieste simili.
Non è chiaro come sia nata la vicenda sulla quale ora la procura tiene il massimo riserbo anche perché le prossime ore sono considerate di massima importanza: gli inquirenti, infatti, sperano di ottenere molto dalla fase degli interrogatori. Non è la prima volta che il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche — un ufficio periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti — rimane coinvolto nelle indagini della magistratura fiorentina: alcuni anni fa i carabinieri del Ros avevano infatti arrestato l’ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, relativamente all’appalto della nuova Scuola allievi e marescialli, a Castello, un filone della maxi-indagine sulla «Cricca» delle Grandi Opere che coinvolse l’alto dirigente del ministero Angelo Balducci, il costruttore Riccardo Fusi e Denis Verdini, il cui processo in Appello nei giorni scorsi è finito in prescrizione dopo una prima condanna.
Una storia di presunta corruzione, quella. Una storia di presunta corruzione, questa. Nel mezzo — questa volta — le indagini della Guardia di Finanza che ha concentrato la sua attenzione su Stefano Fani, l’imprenditore che lo scorso 14 giugno è entrato anche nella presidenza di Confindustria Firenze come delegato sul progetto di città metropolitana. Le indagini degli inquirenti sono comunque all’inizio: le Fiamme Gialle, che avrebbero anche sequestrato alcuni personal computer e i telefonini cellulari, stanno concentrando la propria attenzione sui cellulari per cercare di capire se all’interno di quei dispositivi elettronici ci siano delle ipotetiche piste da approfondire o dei presunti nuovi indizi da valutare. Nelle prossime ore il lavoro sulle memorie dei personal computer potrebbe rivelarsi fondamentale. Sia per corroborare le tesi della pubblica accusa sia per dare voce alla difesa dei due indagati, che da ieri sono finiti in manette nell’ambito di un’inchiesta appena iniziata.
