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Cronache
Lilly Trieste, Perrino: "Il marito cerca di accreditare la pista del suicidio"

Trieste, 17enne ucciso per gelosia. La  famiglia: "Dietro l’omicidio piano ben organizzato"

Oggi 11 gennaio, dopo la pausa natalizia, il salotto di Ore 14 è tornato a discutere sui temi più caldi della cronaca nazionale. Tra gli ospiti, in collegamento, anche il direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino.

Nel corso della puntata è stato fatto luce su che quello che non torna nel quadro - ancora piuttosto opaco - dell'omicidio del 17enne di origini serbe e residente a Trieste, Robert Trajkovic. Il minore pare nutrisse dei sentimenti per una 19enne che aveva avuto una relazione col 21enne, di origini marocchine, autore dell'omicidio.

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Un elemento che salta all'attenzione è la data del delitto, il 7 gennaio, ovvero il giorno del Natale ortodosso, significativo per la famiglia di Robert. La famiglia, dai genitori ai cugini di del 17enne, non sembra avere dubbi: "Non è un semplice delitto passionale, c'è altro sotto. La ragazza lo ha attirato con la trappola dei regali". Perrino: "Il quadro è molto confuso. Anche le parole della madre sono molto concitate. E' una vicenda che però dimostra come la violenza sia entrata nelle vite quotidiane, e arrivi ormai anche ai ragazzini di 17 anni".

 

Proseguono intanto le investigazioni, con la conferma da parte del procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, che "l'omicidio è stato materialmente commesso da una sola persona". Perrino: "Bisogna ora capire se dietro il gesto ci sono altre persone. Se la data simbolica cela un segnale nei confronti di una comunità. Se è espressione di confini violati, interessi lesi. Capire quali legami familiari, o di altro tipo, ci sono tra le persone coinvolte".

Gli stilemi di un’esecuzione ci sono, notano in studio. Il tranello è infatti il classico elemento che rimanda l’esecutore materiale a un mandante.

Trieste, morte Lilly: il marito Sebastiano la descrive felice e bella. Ma poi parla di suicidio

Il programma di Infante, su Rai 2, ha poi affrontato il secondo tragico caso che coinvolge Trieste, la morte di Liliana Resinovich. Hanno stupito in particolare le parole, ma anche l'atteggiamento, del marito della donna, Sebastiano Visintin, ai microfoni di Ore 14, intervistato subito dopo il riconoscimento del corpo rinvenuto nel parco dell'ex Ospedale psichiatrico della città, nel rione di San Giovanni.

Mentre infatti la procura non ha ancora scartato l’ipotesi del suicidio, che Visintin parli di suicidio non è quello che ci si aspetta in questi casi da un marito che ha perso la moglie. Al contrario, il marito della vittima spesso a tutti i costi cerca di trovare un colpevole.

Il direttore Perrino: "Ho trovato contraddittorio che Visintin abbia descritto una situazione idilliaca, di una donna felice, bella, e di una vita matrimoniale serena, mentre poi con molta freddezza ha cercato di accreditare l’ipotesi del suicidio. Mi sembra proprio un voler indirizzare verso questa pista. Bisogna capire meglio la personalità di questo signore". E conclude: "Un altro elemento è che non guarda mai la giornalista in faccia, né le telecamere. Quasi non volesse assistere alle cose che sta raccontando".

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