Cronache
Mikhelson, l'oligarca amico di Putin. L'Italia non lo sanziona per un motivo



Si tratta del 73esimo uomo più ricco al mondo. Ha ristrutturato un antico palazzo di Venezia senza chiedere niente in cambio
Guerra Russia Ucraina, Mikhelson e l'antico palazzo di Venezia
Putin continua a bombardare l'Ucraina. I Paesi Nato e gli Stati Uniti rispondono con armi all'esercito di Zelensky e sanzioni alla Russia e in particolare agli oligarchi, i miliardari spesso pro Putin. Tra questi - si legge sul Fatto Quotidiano - c'è anche chi non ne fa certo mistero, si tratta di Leonida Mikhelson, considerato uno degli uomini più vicini allo Zar nonchè ricchissimo, per Forbes è al 73mo posto in classifica con un patrimonio stimato in 22 miliardi di dollari. Diversi Paesi con cui fa affari hanno deciso di sanzionarlo. La decisione è stata presa dal Canada e dalla Gran Bretagna in particolare.
Ma Mikhelson - prosegue il Fatto - fa business anche in Italia, nonostante questo per il momento il governo ha deciso di non scrivere il suo nome nella lista nera. Il motivo forse è legato ad un antico palazzo di Venezia. Quel complesso bellissimo è di proprietà pubblica, per l’esattezza dell’Autorità di Sistema che gestisce il Porto di Venezia e Chioggia, è affittato da alcuni anni a un canone basso a una Fondazione che però in cambio lo ha ristrutturato a sue spese con lavori per 15 milioni di euro. E a capo di quella Fondazione c'è proprio l'amico di Putin Mikhelson che per l'Italia non va sanzionato. Un chiaro esempio della contraddizione della politica sanzionatoria dei vari Paesi.