Cronache
Raduno alpini, 600 donne molestate una sola denuncia. Chiesta l'archiviazione



Il caso di Rimini si chiude con un nulla di fatto. Il pm: "Impossibile identificare gli autori". Il capo delle penne nere: "Sparate sentenze senza prove"
Molestie raduno alpini, la pm: "Impossibile risalire agli autori materiali"
Si chiude con la richiesta di archiviazione il caso delle presunte molestie al raduno degli alpini a Rimini. Una sola denuncia formale presentata e l'impossibilità di risalire agli autori materiali del gesto, per questo il pm ha deciso di non proseguire con le indagini. Ma le premesse sembravano ben altre, la domanda posta dal collettivo femminista "Non una di meno" nel sondaggio online era stata più o meno questa: "All’adunata degli alpini a Rimini siete state molestate?". Circa 600 donne - si legge sul Corriere della Sera - avevano cliccato una risposta netta: «Sì». Oltre 170 avevano deciso inoltre di inviare testimonianze più dettagliate, descrivendo ciò che avevano visto tra il 5 e l’8 maggio, al raduno nazionale delle penne nere: complimenti grevi, proposte oscene e gesti offensivi, palpeggiamenti. Alla fine però era stata una sola la denuncia presentata in Questura.
Alla base della decisione presa dalla procuratrice - prosegue il Corriere - ci sarebbe l’impossibilità di identificare i presunti autori del violento approccio. Un accertamento reso difficile per la presenza di una folla numerosa in strada e per la copertura parziale delle telecamere di sorveglianza in zona. Sebastiano Favero, il presidente dell’Associazione nazionale alpini che pure dopo l’adunata, parlando al Corriere, aveva "chiesto scusa a quelle ragazze". Ora però, "con grande amarezza", osserva: invece di generalizzare "su un’intera associazione bisognava essere più cauti. Invece, purtroppo, si sono sparate sentenze senza avere alcuna prova".
