Cronache
Trattativa Stato-mafia, pm: "Evidente convergenza di interessi con Berlusconi"

Il pm Francesco Del Bene: "Trattativa Stato-mafia? Evidente convergenza di interessi con Berlusconi"
Stato-mafia: Pm, evidente convergenza interessi con Berlusconi
Il pm Francesco Del Bene - proseguendo stamane la requisitoria nel processo sulla trattativa Stato-mafia, nell'aula bunker dell'Ucciardone - ha inoltre sostenuto che, successivamente, attraverso i contatti tra i boss di Brancaccio, Giuseppe e Filippo Graviano con Marcello Dell'Utri, "Bagarella sa, fin dal 1993 della discesa in campo di Silvio Berlusconi. I Graviano mantenevano il contatto e i rapporti con la politica e con Dell'Utri per cui il boss corleonese, alla fine, fornisce sostegno al nascente movimento politico di Forza Italia in cui, di fatto, confluisce il movimento politico Sicilia Libera".
Il pm ha ricordato - citando le motivazioni della sentenza della corte di cassazione - che "fin dagli anni Settanta Marcello Dell'Utri intratteneva un rapporto paritario con esponenti di Cosa nostra". Contatti che - dice Del Bene rivolgendosi alla Corte d'assise - sono proseguiti anche dopo la scomparsa dei boss Teresi e Bontate, uccisi dai corleonesi di Toto' Riina. Inoltre, il pm ritiene che "la presenza di Vittorio Mangano ad Arcore, mafioso del mandamento di Porta Nuova, per il tramite di Dell'Utri, rappresenta la convergenza di interessi tra Berlusconi e Cosa nostra".