Economia
Bankitalia, l'utile lordo 2021 cala a 9,2 miliardi di euro

La Banca d'Italia lo scorso anno ha realizzato un utile netto in calo a 5,9 miliardi da 6,3 miliardi dell'anno precedente
Visco: "Gli attivi riconducibili a operazioni di politica monetaria rappresentano il 73 per cento del totale di bilancio"
La Banca d'Italia lo scorso anno ha realizzato un utile netto in calo a 5,9 miliardi da 6,3 miliardi dell'anno precedente. Lo ha annunciato il Governatore Ignazio Visco nella relazione all'assemblea dei partecipanti. "La redditività dell'Istituto si è mantenuta su livelli elevati, pur registrando una flessione per il secondo anno consecutivo. Come nello scorso esercizio, l'effetto positivo prodotto sui proventi dall'espansione delle attività di bilancio è stato più che compensato da quello della riduzione dei rendimenti".
L'utile lordo resta sopra i 9 miliardi. Ai partecipanti va un dividendo, invariato, di 340 milioni. Allo Stato l'utile residuo pari a 5.565 milioni che, in aggiunta a imposte di competenza per 1.236 milioni, "porterebbe la somma complessivamente destinata allo Stato a 6.801 milioni. Negli ultimi cinque anni l'importo cumulato riconosciuto allo Stato raggiungerebbe cosi' l'ammontare di 28,5 miliardi, oltre a imposte di competenza per 6,3 miliardi" ha aggiunto Visco.
Visco nella relazione ha messo in evidenza come gli interventi di politica monetaria adottati dall'Eurosistema per fronteggiare le ricadute economiche della pandemia si siano riflessi sul bilancio di via Nazionale. "Le attivita', aumentate di 242 miliardi rispetto allo scorso esercizio, hanno superato i 1.500 miliardi, una dimensione senza precedenti.
Negli ultimi due anni il totale di bilancio ècresciuto del 60% soprattutto per effetto degli acquisti di titoli per finalità di politica monetaria e dell'aumento delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine. La situazione patrimoniale mostra che i titoli acquistati per finalità di politica monetaria hanno raggiunto la cifra di 666 miliardi (di cui quasi 600 costituiti da titoli di Stato italiani), con una crescita di 127 miliardi rispetto alla fine del 2020.
"Complessivamente - sottolinea Visco - gli attivi riconducibili a operazioni di politica monetaria rappresentano il 73 per cento del totale di bilancio". Il controvalore dell'oro (l'apprezzamento non contribuisce all'utile) e' aumentato di circa 5 miliardi, raggiungendo 127 miliardi. L
Le attività in valuta estera, pari a 76 miliardi alla fine del 2021, sono cresciute nell'anno di 24 miliardi, principalmente per effetto della nuova assegnazione di diritti speciali di prelievo (dsp) da parte del Fmi, "realizzata per aumentare le risorse finanziarie utilizzabili per fronteggiare la crisi pandemica soprattutto nelle economie piu' deboli". Dal lato del passivo, i depositi delle istituzioni creditizie sono cresciuti di 107 miliardi, raggiungendo 406 miliardi - valore quadruplicato rispetto ai livelli immediatamente precedenti la pandemia - a causa dell'ingente liquidita' fornita dall'Eurosistema.
Il saldo passivo della Banca d'Italia nel sistema Target2 è aumentato di 74 miliardi, portandosi a 590 miliardi, soprattutto in seguito agli investimenti in titoli esteri da parte dei residenti e agli elevati rimborsi netti di titoli del Tesoro avvenuti nell'ultimo trimestre dell'esercizio; in dicembre ha inoltre pesato il calo dell'indebitamento netto sull'estero delle banche residenti. "Il debito e' diminuito nei primi mesi del 2022: in marzo esso e' stato in media pari a circa 575 miliardi".
Il Governatore della Banca d'Italia aggiunge che per rafforzare il patrimonio "a fronte della continua e consistente crescita della dimensione del bilancio e della rischiosita' complessiva assunta dalla Banca", sono stati accantonati 2 miliardi al fondo rischi generali (2,5 miliardi nel 2020). Le imposte di competenza sono pari a circa 1,2 miliardi, un ammontare di poco inferiore a quello di 1,4 miliardi rilevato nel 2020. "I costi operativi della Banca d'Italia "sono sostanzialmente stabili, mentre si sono ridotte le erogazioni liberali straordinarie legate all'emergenza pandemica e le indennita' di fine rapporto corrisposte nell'esercizio, sono aumentati gli accantonamenti a garanzia del trattamento di quiescenza per il personale e le spese per la manutenzione del patrimonio immobiliare".