Economia

Borsa, per gli analisti la guerra in Ucraina non frena la foga del "toro"

Secondo Luca Tobagi di Invesco l’azionario potrebbe continuare a crescere nonostante qualche turbolenza, l'importante è diversificare gli investimenti

Guerra Russia Ucraina, Tobagi (Invesco): "Bisogna guardare con moderato ottimismo al futuro e investire non solo su materie prime" 

La Borsa ha solo due stagioni: orso e toro. Nel primo caso si attendono ribasso e mercati prudenti, nel secondo tutto l’opposto: rialzi e investitori pieni di entusiasmo. Se il Covid aveva ovviamente raggelato qualsiasi entusiasmo, il 2021 è stato un anno di enorme crescita della Borsa. Il Ftse Mib, è passato da poco più di 22mila punti a oltre 27.300, con una crescita di oltre il 20%.

Anche il 2022 sembrava un anno del “toro”, nonostante la crescente tensione sui semiconduttori, sulle materie prime, sui costi dell’energia e con un’inflazione che aveva fatto ripensare agli anni ‘90. Poi lo scoppio della guerra in Ucraina ha gelato nuovamente gli investitori, con Milano che è tornata ai livelli di luglio del 2020 e con i mercati che si sono guardati spaventati.

A mano a mano che la guerra continuava, però, al grido di “The show must go on” gli investitori hanno deciso di puntare nuovamente sulla crescita e ora la Borsa si aggira intorno ai 24mila punti. La domanda però è la seguente: l’Ucraina ha invertito la tendenza e dobbiamo aspettarci un ritorno sui mercati dell’Orso?

Secondo Luca Tobagi di Invesco, il toro ha regnato incontrastato negli Usa da giugno 2009 a febbraio 2020. Le due date sono emblematiche: si tratta, infatti, della fine della crisi dovuta ai mutui subrpime e dell’arrivo sulla scena internazionale del Coronavirus. Lo strategist di Invesco parte nella sua analisi dalla considerazione dei vari cicli economici, che tipicamente vedono una contrazione, una ripresa, un’espansione, un rallentamento e di nuovo una contrazione. Il variare del contesto può creare un ambiente più favorevole a determinate attività. 

Per Tobagi, ripreso da Financial Lounge, bisogna prima di tutto guardare con moderato ottimismo al futuro. Perché l’azionario potrebbe continuare a crescere nonostante qualche turbolenza che proviene dalla situazione geopolitica. L’importante è diversificare e non scommettere soltanto sulle materie prime, che sono soggette a particolare volatilità specialmente nel caso di tendenze esogene piuttosto complesse.

La speranza, dunque, è che i primi segnali di possibilità di accordo tra Russia e Ucraina si possano davvero tramutare in una pace che riporterebbe parzialmente il sereno sui mercati. Parzialmente, perché rimane da capire l’effetto a lungo termine delle sanzioni verso la Russia e il peso delle eventuali controsanzioni. Su tutto, rimane un enorme punto interrogativo la questione energetica.

Da un lato, infatti, l’Italia e altri Paesi europei come la Germania non hanno in un orizzonte temporale ragionevole la possibilità di liberarsi dal gas russo. Dall’altra, perché l’eventuale ritorno al carbone (che comunque arriva da Mosca) metterebbe un freno alle dinamiche Esg che animano i mercati. Il gran capo di BlackRock Larry Fink aveva dichiarato che la sostenibilità porta profitti e che, di conseguenza, non esistono possibili scenari di raccolta che non guardino agli Esg. Sarà ancora così in questo 2022?

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