Dazi? Per il Made in Italy poco più di un fastidio, solo un’azienda su tre esporta negli USA - Affaritaliani.it

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Dazi? Per il Made in Italy poco più di un fastidio, solo un’azienda su tre esporta negli USA

Secondo Unimpresa i dazi al 20-25% potrebbero causare una flessione dell'1% sul fatturato totale delle imprese esportatrici e una riduzione dei margini fino a 0,5 punti percentuali per il 75% delle aziende coinvolte

di redazione economia

Unimpresa, impatto contenuto dei dazi su made in Italy. Solo un'azienda su tre esporta negli Usa

Se è vero che i dazi, dannosi per tutti, peseranno più sulla crescita dell'economia statunitense che su quella europea, anche per quanto riguarda il made in Italy si susseguono le proiezioni che prevedono un impatto ridotto sulla nostra economia.

L'ultima è un'indagine di Unimpresa secondo quale solo un terzo delle imprese italiane esporta negli Stati Uniti, circa 34.000 aziende, e oltre il 50% del valore esportato è generato da imprese con più di 250 addetti; quindi, più strutturate e capaci di assorbire gli shock.

L'Italia esporta verso gli Usa beni per il 10% dell'export complessivo, con una composizione di qualità elevata: il 43% dei prodotti è di fascia alta, il 49% di fascia media e solo l'8% è di fascia bassa, più sensibile al prezzo, sostiene l'indagine. Le imprese italiane generano in media il 5,5% del fatturato negli Stati Uniti, con un margine operativo lordo pari al 10%.

Secondo Unimpresa i dazi al 20-25% potrebbero causare una flessione dell'1% sul fatturato totale delle imprese esportatrici e una riduzione dei margini fino a 0,5 punti percentuali per il 75% delle aziende coinvolte. I settori più esposti sono la farmaceutica (24% del valore aggiunto legato agli Usa), la cantieristica e l'aerospazio (15%), seguiti da mobili, elettronica, moda e autoveicoli (tra il 6% e l'8%). Più vulnerabili risultano le piccole imprese, con minore diversificazione e margini più bassi.

È necessario quindi non sottovalutare le vulnerabilità specifiche come proprio quella delle piccole e medie aziende con forte dipendenza dal mercato Usa e scarsa capacità di assorbire l'aumento dei costi. Secondo una recente indagine dell'Istat, le imprese vulnerabili all'export sono 23mila e 3.300 quelle particolarmente esposte alla domanda negli Usa per un valore, nel 2022 di 10 miliardi di export.