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Economia
Desertificazione bancaria, il 40% dei comuni non ha neanche uno sportello
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La desertificazione bancaria colpisce i piccoli comuni: il 40% senza sportelli

Negli ultimi decenni la crescita degli sportelli bancari nel nostro Paese ha sperimentato due cicli ben precisi. Il primo ciclo è cominciato negli anni 90 quando, con delibera del Cicr, il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, venne superato il metodo del “piano sportelli" e   venne liberalizzata l'apertura degli sportelli bancari. Da quel periodo e sino al 2008 gli sportelli sono passati da circa 15.000 a poco più di 34.000. Dal 2009 è iniziato il secondo ciclo con il numero di agenzie che si è gradualmente ridotto. Nel 2022 operavano 21.200 sportelli circa , ben il 37% in meno rispetto al picco raggiunto nel 2008 ma comunque superiore a quella precedente la liberalizzazione degli sportelli.

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Questo fenomeno ha avuto ripercussioni diverse sui comuni italiani , principalmente in relazione alla loro dimensione. Nel mese di Settembre 2022 non ci sono agenzie bancarie nel 40% circa dei comuni italiani, in cui però vive poco meno del 7% della popolazione (fonte ABI). Questo dato è lievemente superiore al Sud e nelle Isole. Se però confrontiamo il numero di sportelli con gli impieghi al segmento privati tale dato risulta superiore al Sud rispetto al Centro-Nord. Con riferimento quindi all'efficienza degli Istituti di Credito nei vari distretti l'assegnazione di sportelli risulta superiore al Sud rispetto al Centro-Nord. Sono diverse le variabili che hanno determinato lo sviluppo degli sportelli bancari

Anzitutto la modifica della regolamentazione finanziaria del 2008  dopo la crisi causata dal crollo dei mutui subprime  che ha investito banche e investitori che, se da un lato ha concorso a potenziare la resilienza del settore finanziario, dall'altra parte ha contribuito al calo di redditività delle banche costrette ad accantonare maggior capitale (praticamente un debito oneroso) e più liquidità (con esigui ritorni economici). I sacrifici compiuti per allinearsi alle nuove regole hanno imposto agli Istituti di Credito una decisa riduzione dei costi per salvaguardare la stabilità finanziaria. Le nuove tecnologie  hanno inoltre radicalmente cambiato le modalità di erogazione dei servizi bancari. 

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