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Economia
Fed pronta alla stretta, Powell: "Se inflazione persiste, alzeremo i tassi"

Fed, Powell: "L'inflazione è una grave minaccia, pronti a più rialzi dei tassi" 

Il balzo dell'inflazione "è una grave minaccia" per l'economia americana e in particolare per "il raggiungimento della massima occupazione", ma se alla Federal Reserve "dovessimo vedere che si mantiene a livelli elevati più a lungo del previsto e dovessimo aumentare i tassi di interesse più volte, lo faremo". Si tratta di una lotta senza quartiere alla crescita impetuosa dei prezzi quella che Jerome Powell ha proclamato nell'audizione presso la commissione Bancaria del Senato per la sua riconferma alla guida della Federal Reserve.

Parlando alla vigilia del nuovo rapporto che dovrebbe certificare una inflazione risalita al 7%, il massimo degli ultimi 40 anni, Powell ha annunciato in un certo senso la fine di un'epoca per la politica monetaria di questi ultimi anni: "La politica monetaria deve avere una visione ampia e lungimirante, al passo con un'economia in continua evoluzione" ha sottolineato, aggiungendo che l'economia americana "non ha bisogno o non vuole più" le politiche "fortemente accomodanti" adottate dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus, anticipando la necessità di andare verso "condizioni piu' normali".

"Oggi l'economia cresce al ritmo più veloce degli ultimi anni e il mercato del lavoro è forte" ha ricordato. Ma ora questa ripresa - ha ribadito - potrebbe essere messa a repentaglio se l'inflazione dovesse 'radicarsi' agli attuali livelli alti: "Per ottenere il mercato del lavoro molto forte che desideriamo e con un alto livello di partecipazione, servirà una lunga espansione" ma per raggiungerla "avremo bisogno i prezzi stabili".

Prima ancora del primo dei tre rialzi dei tassi attesi nel 2022, "ma dipenderà dai dati" la scelta del numero di interventi, ha spiegato il numero uno della Fed, la banca centrale Usa dovrà comunque iniziare a ridurre il suo bilancio: Powell, che ha parlato di un cammino "lungo" per tornare a una politica monetaria "normale". "Mi aspetto che questo 2022 sarà un anno in cui adotteremo misure verso la normalizzazione" della politica monetaria della Federal Reserve, ha affermato Powell, per il quale il processo di "uscita", con la riduzione del bilancio attraverso lo stop al reinvestimento dei titoli in scadenza, dovrebbe essere "in anticipo e più veloce" di quanto avvenuto in passato.

Intanto sulla scia della chiusura positiva di Wall Street seguita alla parole rassicuranti di Jerome Powell al Senato Usa, le principali borse europee, dopo un'apertura tutta positiva, riducono i guadagni ma procedono sempre in rialzo in attesa del dato sull'inflazione americana. A Londra l'Ftse 100 avanza dello 0,69%, a Francoforte il Dax sale dello 0,32%, a Parigi il Cac 40 guadagna lo 0,47%. A Milano l'Ftse Mib segna +0,10%.

 

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