Guerra in Ucraina, allarme rosso gas. Cottarelli: "Errore mollare il nucleare" - Affaritaliani.it

Economia

Guerra in Ucraina, allarme rosso gas. Cottarelli: "Errore mollare il nucleare"

Rialzi record per la benzina: mazzata da 400 euro in più a famiglia. "Il caro prezzi ci costerà 66 miliardi"

Guerra in Ucriana, allarme rosso sul gas in Italia. Mazzata sulla benzina

L'Italia è in pieno allarme sul gas per le conseguenze sull'approvvigionamento energetico causate dalla guerra in Ucraina e dalla rottura ormai totale tra Europa e Russia. Come spiega Repubblica: "L’Italia entra in uno stato di “pre-allarme” per le forniture di gas dall’Est europeo. Lo scrive il ministero della Transizione ecologica in una nota che pubblica il sito della Snam. Mentre russi e ucraini si combattono, il nostro Paese ha bisogno di creare delle immediate riserve di gas. Si legge nella nota che sono necessarie «eccezionali misure preventive per incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato rispetto alle procedure adottate in condizioni normali»".

Le ripercussioni si faranno sentire sulle tasche degli italiani. Sempre Repubblica spiega che "oltre che nelle bollette, gli italiani se ne accorgono alla pompa di benzina. I rincari agitano consumatori e filiere produttive e fanno salire il pressing per un intervento del governo. La rilevazione del Mite del 14-20 febbraio dice che la benzina è a 1,85 e il gasolio a 1,72 euro al litro. Negli ultimi giorni, però, sulla rete ci sono stati nuovi ritocchi: venerdì Quotidiano energia fissava la “verde” in modalità self a 1,861 euro al litro, il diesel a 1,734. Sul servito a 2,088 euro e 1,87". Una mazzata da 400 euro a famiglia.

Cottarelli: "Che errore rinunciare al nucleare. Dalla guerra bastonata fino a 66 miliardi"

Intanto torna d'attualità il tema del nucleare, sul quale il ministro Cingolani era stato stoppato mesi fa. Prende la parola Carlo Cottarelli, che in un'intervista a La Stampa dice: "Credo che rinunciare sia stato uno sbaglio, soprattutto fermare la ricerca che negli altri Paesi è andata avanti. Ma vale lo stesso per il gasdotto Tap, che è stato contestato a lungo, per le energie rinnovabili frenate dalla burocrazia, per tutti i paletti che sono stati messi al fotovoltaico. Decidiamoci, se vogliamo andare tutti a piedi siamo liberissimi di farlo".

Sempre Cottarelli, poi fissa il prezzo economico da pagare per la guerra: "Stiamo pagando una tassa al resto del mondo: se i prezzi restassero al livello raggiunto all’inizio dell’invasione dell’Ucraina, per il 2022 varrebbe fino a 66 miliardi di euro, il 3,5% del Pil".

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