Economia
Guerra, sanzioni alla Russia, agenzie di rating: a pagare sono i risparmiatori

Sarebbe giunto il momento di far pagare alle Società di Rating le valutazioni “inesatte”
Una buona parte dei debiti contratti, per esempio dalla Russia, sono in mano ai risparmiatori
Un' agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario. I "rating" sono dei voti su una scala predeterminata, generalmente espressa in termini di lettere e/o altri simboli e questo non riguarda solo le società, ma anche le Nazioni.
Perché ho voluto aprire questa riflessione con le Società di Rating? Semplicemente per una ragione, quanto vale la loro valutazione? Quanto è reale? Ecco un esempio:
Come potete notare le A ci dicono che la Nazione di riferimento è “buona”, le B così così, mentre le C rispecchiano difficoltà nella parte finanziaria, D insolvente. Come fa un paese in guerra ad essere valutato? Le minacce di pagare solo con la propria valuta anche i debiti contratti in euro o in dollari dovrebbero sancire, minimo, un default tecnico, per non dire che lo Stato è insolvente. Parliamo in questo caso della Russia che vuole essere pagata in rubli e pagare in rubli, come se io decidessi domani mattina di pagare in FCFA (1 Euro = 655.9570 Franco CFA BEAC. 1 Franco CFA BEAC = 0.0015 Euro. 1 Dollaro USA= 550.0226 Franco CFA BEAC. 1 Franco CFA BEAC = 0.0018 Dollari USA, capito qualcosa?).
Ora sarebbe interessante se tutte le Nazioni si coalizzassero affinché quanto sottoscritto, dalle Nazioni che richiedono prestiti, fosse onorato e non gestito a piacimento, soprattutto perché una buona parte dei debiti, contratti, per esempio dalla Russia, sono in mano ai risparmiatori (singoli o attraverso i fondi comuni o il risparmio gestito, anche assicurativo) e come sempre ci domandiamo: perché il “povero” risparmiatore deve sempre pagare per le malefatte degli altri? Suggerimento: sarebbe giunto il momento di far pagare alle Società di Rating le valutazioni “inesatte” quando danno il rank (la posizione nella classifica A, B, C, D) dei titoli immessi nel mercato … o no?