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Economia
Hermès, baruffe tra ingegnere e domestico marocchino per l'eredità di Puech
Il negozio Hermes in via Montenapoleone a Milano

Hermés, bagarre per l'eredità tra ingegnere e domestico: 10 miliardi "in palio"

La questione "eredità" di Nicolas Puech, discendente di quinto grado del fondatore Thierry Hermès, scotta più delle peripezie di quella di Silvio Berlusconi, e di sicuro, ha un valore ben superiore; precisamente più del doppio. Al centro il domestico di origine marocchina di Puech, che in qualità di erede, riceverà per testamento dal suo datore di lavoro un patrimonio in azioni del valore di 10 miliardi di euro. L'altra differenza sostanziale è che in questo caso non parliamo del lascito di una persona defunta bensì di un anziano signore di 80 anni ancora perfettamente nelle sue facoltà mentali. Infatti, in ballo non c'è il controllo del marchio di lusso, ma "semplicemente" il 5% che Puech, non avendo moglie nè figli, vorrebbe assicurare al suo sottoposto. 

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A mettergli "i bastoni tra le ruote" però c'è la fondazione svizzera Isocrate - presieduta da Puech - che rivendica il diritto all’eredità sulla base di un precedente testamento. L'ex “Fondazione Nicolas Puech” è nata nel 2011 con 10 milioni di franchi di dotazione provenienti dal conto in banca di Puech e continua a vivere grazie ai suoi contributi perseguendo lo scopo statutario di favorire il dibattito pubblico e la lotta alla disinformazione.

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Come riporta il Corriere, in questa apparente contraddizione c’è il lato poco chiaro della storia ma molti elementi sembrano convergere favorevolmente verso il domestico. Di lui non si conosce l’identità ma si sa che ha una moglie e due figli. Il suo “nemico” è l’ingegnere agrario Nicolas Borsinger, una vita da dirigente della Croce Rossa e ora intransigente segretario generale della Fondazione Isocrate: il nuovo testamento è nullo, sostiene. Anche se è scritto dal presidente.

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Pochi al mondo hanno i margini operativi di Hermes (40% nel 2022) che quest’anno hanno permesso di pagare un dividendo di 837 milioni. Questo significa che il 51enne marocchino solo di dividendo può incassare una quarantina di milioni l’anno. L'unica cosa che si frappone a questo sogno di ricchezza è la Fondazione Isocrate di Sion. Chissà che non trovino un accordo, "per il bene del lusso". 

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